Appalti

Tecnopolo, pronto il decreto

Le aziende potranno far parte della Fondazione Human Technopole come «partecipanti» versando almeno lo 0,5% del contributo totale pubblico (140 milioni all’anno a regime) e potranno far sedere un loro rappresentante nel Consiglio di sorveglianza (una sorta di cda), l’organo che affiancherà il presidente con il compito di assicurare «l’eccellenza della Fondazione» e la «verifica» sull’«utilizzo delle risorse». Il conto alla rovescia per l’avvio del nuovo centro di ricerca che proverà a diventare uno dei poli all’avanguardia nelle scienze della vita sorgendo proprio nel cuore di quella che era l’Expo (gli uffici del Tecnopolo saranno posizionati all'interno del simbolo dell’esposizione: Palazzo Italia accanto all’albero della Vita) è scattato. Il decreto di 11 articoli che ne disegna identikit e governance sul modello di alcuni istituti scientifici internazionali è pronto: il Dpcm è infatti stato inviato al Consiglio di Stato dopo il lavoro sul testo del ministero dell’Economia che ha ascoltato anche Miur e Salute.
L’obiettivo è far partire la Fondazione entro l’anno proprio quando si insedieranno i primi ricercatori (una trentina) e soprattutto il nuovo direttore che dovrebbe rispondere all’identikit di un superscienziato di caratura internazionale: dopo la pubblicazione del bando sono arrivate ben 46 candidature, la metà sono nomi stranieri e l’80% (compresi dunque alcuni italiani) lavora all’estero. Nei prossimi giorni l’Iit - l’istituto di Genova che ha l’incarico della selezione - arriverà a una scrematura fino a comporre una short list di 5 nomi tra cui sarà scelto il futuro direttore. Che a sua volta guiderà il comitato di gestione (composto da 5 membri, compreso il presidente), il braccio operativo del centro di ricerca.

I componenti della Fondazion e
Al vertice del Tecnopolo ci sarà il presidente, legale rappresentante della Fondazione e con poteri di indirizzo strategico. Sarà scelto tra uno dei tre membri nominati da Palazzo Chigi per far parte del Consiglio di sorveglianza che in tutto sarà composto da 13 membri. Gli altri membri saranno scelti dai tre soci «fondatori». E cioè dal ministero dell’Economia (2 membri) , da Miur e Salute (un membro l’uno) e altri tre rispettivamente da Comune di Milano d’intesa con la Regione Lombardia, dalla Conferenza dei rettori universitari e dalla Consulta dei presidenti degli enti di ricerca. Un membro, come detto, sarà scelto dai partecipanti - quindi anche le aziende - «a condizione che, anche in associazione tra loro - si legge nella bozza di decreto - versino almeno il tre per cento del contributo annuo erogato dallo Stato». Il Consiglio di sorveglianza sarà poi integrato da altri due membri scelti tra scienziati ed esperti internazionali. A completare la governance ci sarà infine un Comitato scientifico - organo consultivo sulle attività scientifiche - e il Collegio dei revisori.

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