Acqua, luce, energia e natura: i cantieri dell'architettura verde

Se i parametri Esg (Environmental, social and governance) definiscono la cornice di riferimento, tenendo insieme ambiente, inclusione sociale e gestione societaria, scendendo nella pratica bisogna tradurre in progetti e cantieri i temi della ricerca che riguarda la sostenibilità del mondo costruito. L'architettura verde si sostanzia con soluzioni sostenibili che scelgono ad esempio l'energia e l'acqua come elementi per l'efficientamento di un nuovo complesso industriale, in fase di progettazione nella provincia del Nord Ovest, sotto il coordinamento di Arcadis Italia. «Inedita la scelta di un cliente manifatturiero – racconta Antonello Magliozzi, head of sustainability solutions di Arcadis Italia – di certificare Leed un luogo dove si producono componenti per l'automotive, optando per un protocollo usato per altre asset class».

Magliozzi aggiunge che in Italia non mancano strumenti normativi che aiutano a raggiungere i protocolli internazionali, come nel caso specifico è stato il piano paesistico che ha dato indicazioni puntuali sulla scelta delle essenze arboree, pensando a come contenere l'uso dell'acqua. «Nella filiera, è chi guarda al valore immobiliare a prestare maggior attenzione alle questioni Esg. La maturità del mercato – aggiunge Magliozzi – si misura tramite il Gresb (Global real estate sustainability benchmark) e dagli ultimi report, l'Italia è partita in ritardo, ma deve fare i conti anche con un patrimonio più vetusto di cui è spesso difficile recuperare i dati». «Per Generali – dice Paolo Micucci, head of european engineering & project management di Generali Real Estate - la sostenibilità è una strategia europea che si traduce in progetti di rigenerazione urbana, in una sistematica valorizzazione e riqualificazione del patrimonio costruito in ottica sostenibile, ma anche in nuovi progetti che nascono sostenibili ed innovativi "by design". Un nostro caso di studio è CityLife a Milano, dove entro il 2025 sorgerà anche il primo edificio progettato per avere un impatto ambientale positivo, CityWave; un intero quartiere che è uno dei primi esempi di smart city con soluzioni digitali e di efficienza energetica all'avanguardia».

Valorizzare per rinnovare gli asset immobiliari preservandone l'appetibilità sul mercato. E ancora, passare dal negative al positive impact, con ricadute positive sull'ambiente e la società.Tra le storie italiane che fanno letteratura, gran parte milanesi, coniugando "certificazioni" e architettura c'è il nuovo edificio VP22, boschi nascosti, promosso da Antonello Manuli Holdings e firmato Tectoo. Dall'incidenza della luce solare, al recupero di energia dalle acque di falda, dallo studio dell'illuminazione alle simulazioni dei flussi termici interni, ogni aspetto è stato analizzato per garantire il massimo comfort ambientale e un'alta efficienza energetica. «Il tutto con parametri misurabili per conseguire le certificazioni Leed e Well. La grande facciata è a celle prefabbricate (e l'involucro è rivestito con un trattamento innovativo autopulente, che trasforma gas nocivi in sali inerti), un cubo in sommità identifica l'intervento nello skyline milanese» Susanna Scarabicchi, founder di Tectoo, dettaglia le soluzioni frutto del dialogo con la committenza. People first: questo sembra essere un filo conduttore. Kelly Russell Catella, head of sustainability & communication di Coima Sgr racconta: «Nei nostri progetti si cerca di affrontare la sostenibilità a 360 gradi, dal singolo edificio, alla scala del quartiere. La vera sfida sono le ricadute sul sociale, la cura dello spazio verde e pubblico come luoghi di attrazione». A Coima è stato assegnato il Greenbuild Europe Leadership Award 2020, per il suo impegno per uno sviluppo urbano sostenibile e il progetto Gioia 22, il più grande edificio nZEB italiano, è in finale tra i Mipim Awards.