Personale

Personale non docente degli atenei, stipendi su di 164 euro

A prevederlo è il nuovo contratto 2019/21 del maxi-comparto Istruzione con 1,2 milioni di dipendenti

di Eugenio Bruno

Ritocco all’insù per gli stipendi del personale (non docente) di università, accademie, conservatori ed enti di ricerca. A prevederlo è il nuovo contratto 2019/21 del maxi-comparto Istruzione con 1,2 milioni di dipendenti: lo stesso, per capirsi, che porterà con sé l’aumento retributivo per i professori delle scuole di ogni ordine e grado di 124 euro medi lordi mensili. A ricordarlo è il presidente dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pa (Aran), Antonio Naddeo, sul suo blog. Partendo dalle risorse finanziarie aggiuntive messe a disposizioni dalle precedenti leggi di bilancio per la parte economica del Ccnl - e cioè 300 milioni di euro per la scuola messi a disposizione della contrattazione tramite atto di indirizzo integrativo del ministro dell’Istruzione e il merito, Giuseppe Valditara, 66,63 milioni per l'università; 53,46 milioni per la ricerca e 9,57 milioni per la galassia delle Afam - Naddeo ha quantificato gli incrementi mensili aggiuntivi: 70 euro per i 9.436 dipendenti dell’Afam, 116 euro per i 26mila e passa ricercatori e tecnologi gli enti di ricerca e 66,63 euro per gli oltre 51mila lavoratori inquadrati negli organici delle università. Se li sommiamo alle risorse già corrisposte con l’accordo di dicembre ecco che gli incrementi medi complessivi mensili arrivano a 164,48 euro per gli atenei, 169,28 euro per accademie e conservatori e 263,25 euro per gli enti di ricerca vigilati dal Mur. Da qui il suo auspicio che nel prossimo round di trattative in calendario per 8, 9 e 11 maggio si riesca a chiudere anche sulla parte normativa del contratto.

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