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Atm torna in utile dopo il Covid - Il giro d’affari sfiora 1,1 miliardi

Bilancio 2022 in sostanziale pareggio ma già emergono criticità sui conti del 2023

di Sara Monaci

La società del trasporto pubblico milanese (Atm) torna in pareggio, dopo due anni di profondo rosso a causa della pandemia, durante i quali è stata raggiunta una passività di circa 80 milioni nel biennio 2020-2021. Il ritorno all’equilibrio in bilancio non era scontato, visto che, a detta degli stessi vertici di Atm, le abitudini dei cittadini sono cambiate in parte in modo irreversibile, con un 15-20% di passeggeri non + recuperabile (complice anche lo smart working ormai diventato una scelta condivisa da pubblico e privato).

Nel 2022 la cifra raggiunta in bilancio è di 256mila euro. Un pareggio sostanziale dunque. L’esercizio è ancora segnato dal protrarsi degli effetti «dell’emergenza pandemica e dalla conseguente mutata domanda di mobilità, ancora caratterizzata da una significativa diminuzione dei passeggeri - sottolinea la nota ufficiale di Atm - Variabili che hanno inciso in maniera rilevante sul graduale percorso di ritorno all’equilibrio di bilancio, dopo l’ingente perdita registrata dal Gruppo Atm nel 2020 (pari a 64,5 milioni) e successivamente all’ulteriore ma più contenuta perdita del 2021 (16 milioni)».

Durante gli ultimi mesi sono stati effettuati tagli, con una limatura del 2-3% delle corse dei mezzi di superficie, e sono stati incrementati i ricavi derivanti da attività commerciali e dal controllo della sosta. A sostenere il bilancio è, come sempre negli ultimi anni, anche la gestione della metropolitana di Copenaghen, che rappresenta oggi 115 milioni di ricavi.

Per i prossimi anni le politiche di sviluppo all’estero saranno maggiormente valorizzate, al fine di recuperare altrove i ricavi perduti. Atm sta infatti aspettando l’aggiudicazione, entro fine 2023, di due importanti gare: quella per la gestione delle linee automatiche 16 e 17 a Parigi e quella per la gestione della metro in costruzione a Salonicco.

Il 2023 tuttavia difficilmente vedrà un bilancio simile a quello appena chiuso. Troppe le incognite, dalla gestione della nuova linea 4 della metropolitana milanese al costo dell’energia. Nonostante l’aumento del biglietto singolo a 2,20 euro, Atm rischia di tornare di nuovo in rosso quest’anno, anche se probabilmente in modo più leggero.

Il costo dell’energia elettrica, che per Atm rappresenta per ora la principale voce di incremento dei costi, è l’elemento più preoccupante. Ovviamente l’andamento del gas negli ultimi mesi è migliorato, ma rappresenta sempre la principale incognita.

Poi ci sarà, sempre di più, la gestione della metro 4, che già rappresenta per il Comune di Milano una voce crescente nel bilancio (quest’anno 40 milioni, ma il canone aumenterà gradualmente nei prossimi anni fino a circa 170 milioni). Atm, che adesso dal Comune riceve circa 730 milioni attraverso il contratto di servizio, dovrebbe ricevere sempre più risorse proprio per la gestione della nuova metro.

Per quanto riguarda il bilancio consolidato di tutto il Gruppo Atm, l’utile è di 15,5 milioni (-16 milioni nel 2021). Il margine operativo lordo è positivo per 113,3 milioni (+30 milioni rispetto al 2021) e il risultato operativo è positivo per 31 milioni (+44,6 milioni rispetto al 2021).

Migliorano nel complesso i ricavi, pari a un miliardo (+82 milioni rispetto al 2021), che risentono positivamente dei maggiori corrispettivi derivanti dai contratti di servizio di trasporto pubblico (in Italia e all’estero con Copenaghen, e dei contratti di M5 e M4, la cui apertura della prima tratta è avvenuta lo scorso novembre).

Ieri intanto con l’approvazione del bilancio 2022 è stato nominato il nuovo cda. È stato confermato Arrigo Giana come amministratore delegato e Gioia Ghezzi come presidente. Gli altri membri del consiglio sono Pietro Galli, Alessia Maria Mosca e Bruno Pavesi.

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