Appalti

Cmc nomina Mediobanca advisor finanziario. Ma l’Anas paga 50 milioni in un colpo solo

di Alessandro Arona e Carlo Festa

Cmc ammette le tensioni finanziarie (si veda il servizio di ieri) e nomina ieri Mediobanca quale advisor finanziario al fine di «intraprendere tutti gli approfondimenti necessari a gestire la contingente situazione di tensione finanziaria». Secondo quanto risulta al «Sole 24 Ore» si starebbe lavorando insieme alle banche (Intesa e Unicredit in primis) per arrivare a una ristrutturazione del debito e un aumento di capitale.
Al tempo stesso, sempre ieri, Anas ha annunciato di aver disposto proprio in questi giorni il pagamento a Cmc di 50,6 milioni di euro per gli appalti in Sicilia. Si tratta di pagamenti che Cmc si aspettava di ottenere già nella prima parte dell’anno, e che insieme ai ritardi nelle commesse idriche al’estero (in Kenya e in Nepal) hanno portato a mancati incassi per 108 milioni di euro nel corso del 2018, tali da portare a un peggioramento della posizione finanziaria netta rettificata della società (debiti meno disponibilità liquide) dai 670 milioni di fine 2017 fino a 825 miloni, portando nella semestrale al 30 giugno 2018 il rapporto Pfn/Ebitda, già alto nel 2017 (3,84), vicino alla soglia di rischio considerata dagli analisi finanziari intorno a quattro, al valore “da allarme” di 5,84.
Ora però i pagamenti, alemno quelli dell’Anas, sono arrivati tutti insieme. Vedremo nei prossimi giorni se questo poterà un po’ di sereno sulle prospettive di Cmc o se si tratta di incassi già dati per acquisiti, e che non cambiano la situazione.

L’ADVISOR E IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE
Ieri, 31 ottobre, sono stati nominati gli advisor per la definizione di un piano di ristrutturazione finanziaria: cioè Mediobanca e l'avvocato e professore universitario Andrea Zoppini dello studio Zoppini. L'obiettivo è avviare una ristrutturazione del debito bancario e, al contempo, lanciare un aumento di capitale che sarà sottoscritto probabilmente dal mondo delle cooperative. Il gruppo è in tensione finanziaria da tempo: nel primo semestre 2018 è peggiorata la posizione finanziaria netta rettificata della società a 825 milioni di euro dai 670 milioni di fine 2017. Il piano di salvataggio dovrebbe portare alla ristrutturazione del debito (Intesa e UniCredit sono le banche più esposte) e al rafforzamento finanziario, oltre a una potenziale ottimizzazione del portafoglio lavori, che a fine giugno superava i 4,66 miliardi. Il problema di Cmc è infatti finanziario più che industriale: il portafoglio di ordini è importante, ma pesano i mancati pagamenti su alcune commesse e i ritardi su alcuni lavori eseguiti per la pubblica amministrazione.

In prima fila sul dossier Cmc c’è Legacoop e alcune delle principali cooperative di costruzione che vi fanno riferimento. Da giorni sull’operazione sta lavorando il commercialista modenese Domenico Trombone, presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni. Il portafoglio ordini di Cmc ha registrato una forte crescita nel 2017 e 2018, con nuove commesse 2017 per 1,6 miliardi e per 1,34 miliardi nel solo primo semestre di quest'anno, per arrivare a un portafoglio salito dai 3,425 miliardi del 2016, ai 3,728 del 2017 ai 4,66 del 30 giugno 2018. Nei giorni scorsi il gruppo, nato oltre un secolo fa dalla fusione tra la cooperativa ravennate dei cementisti e quella dei muratori, ha presentato al commissario Bucci anche una manifestazione di interesse per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova.

PAGAMENTI ANAS PER 50,6 MILIONI
Importante boccata d'ossigeno per la crisi di liquidità che ha investito nei mesi scorsi la coop Cmc Ravenna (numero 4 delle società di costruzione in Italia), e che sta preoccupando le banche creditrici. Nei giorni scorsi (29 e 30 ottobre) Anas ha liquidato tutti i crediti di Cmc pendenti sui lavori in corso, con il pagamento di circa 50,6 milioni di euro. «Il pagamento - spiega l'Anas - è stato effettuato applicando tutte le flessibilità concesse dalla normativa vigente e prestando attenzione alla tutela, per quanto possibile, anche degli affidatari e dei dipendenti dell'impresa stessa. È al momento in fase di valutazione anche l'eventuale risoluzione anticipata di due contenziosi giudiziari pregressi».
Cmc ha in corso con Anas quattro grossi appalti, tutti in fase avanzata di realizzazione. Due per la superstrada Agrigento-Caltanissetta, e su questi si sono registrate le maggiori tensioni con Anas per il riconoscimento dei Sal e il relativo pagamento: il lotto Empedocle 1 è praticamente finito, al 99,9% di avanzamento, con valore contrattuale per Cmc di 354 milioni, il lotto Empedocle 2 è al 90% e vale 669 milioni per Cmc. Sempre in Sicilia la Palermo-Lercara Friddi, 231 milioni per la coop e avanzamento 72%. Poi un lotto del Quadrilatero Umbria Marche, che vale per Cmc 336 milioni ed è al 98,9%. Infine un lotto della nuova Aurelia, tratta Savona-Albissola, 88,7 milioni per Cmc, al 93%.

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