Urbanistica

Brescia, piano da 425 milioni per la rigenerazione urbana

Proposta lanciata su scala nazionale da Campus Edilizia Brescia, una struttura creata da Ance Brescia

di Giorgio Santilli

Un piano di Rinascimento urbano per sette quartieri, con un intervento iniziale da 425 milioni articolato in 25 interventi infrastrutturali, di recupero ambientale, immobiliare, di riqualificazione di spazi pubblici, cui dovrebbero aggiungersi cinque opere infrastrutturali ancora da quantificare, su un territorio fragile e degradato sul piano ambientale e sociale di 10 milioni di metri quadrati, con 36mila abitanti, 5.781 imprese, 23.767 lavoratori. È la proposta di rigenerazione urbana per il quadrante sud-ovest di Brescia, lanciata ieri su scala nazionale da Campus Edilizia Brescia, una struttura creata da Ance Brescia, che è diventata nel tempo un luogo di riflessione strategica pubblico-privato per la città con la partecipazione, fra gli altri, di Confindustria Brescia e del Comune di Brescia.

Proprio il lavoro svolto da Campus, in collaborazione con il Cresme, è il primo elemento che fa di questo progetto una novità nel panorama italiano della rigenerazione urbana e lo candida a diventare un modello di intervento su scala nazionale e per lo stesso Recovery Plan che alla rigenerazione urbana destina 9 miliardi: la proposta bresciana nasce infatti da una collaborazione pubblico-privato che tutti gli attori di questo lavoro considerano un aspetto fondamentale del percorso. Un secondo aspetto è la «visione condivisa» sul futuro di Brescia: il progetto è stato preceduto da un lavoro, «Brescia Next 2020-2050», ispirato ai modelli di pianificazione urbana sostenibile sperimentati negli ultimi dieci anni nelle principali città europee (Copenaghen, Stoccolma, Amburgo, Londra, Parigi, Lille solo per citare i principali) con una nuova generazione di programmi integrati, capaci di tenere insieme dinamiche demografiche (non c’è sviluppo economico senza crescita della popolazione), produzione e produttività, competitività territoriale, sostenibilità ambientale e sociale, social housing, integrazione delle principali funzioni urbane, ruolo centrale della scuola.

Il progetto per Brescia è stato presentato ieri dal presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi. «Voglio sottolineare - ha detto - come dietro questo progetto ci sia un lavoro di condivisione di una visione strategica del futuro della città. Questo è merito del lavoro che abbiamo fatto con Campus e con il Cresme di costruzione di una pianificazione strategica di lungo periodo cui altri soggetti, oltre al Comune, hanno dato un apporto fondamentale, come Redo sgr e A2a».

Deldossi ha aggiunto che questo è il momento delle «corresponsabilità» perché «non possiamo più aspettare che la politica faccia qualcosa». E ha convenuto che il Pnrr sia «una grande opportunità, ma anche un grande rischio se non sburocratizziamo le procedure».

L’iniziativa è sostenuta anche da Confindustria Brescia. Il neopresidente, Franco Gussalli Beretta, ha ricordato il valore del partenariato pubblico-privato anche per i progetti futuri. «Questo progetto per l’area sud-ovest è una priorità - ha detto Gussalli Beretta - e va rafforzato individuando risultati concreti e misurabili da raggiungere, secondo la modalità che ci chiede l’Europa per il Pnrr. Inoltre penso che dobbiamo lavorare a progetti di rilancio del centro storico e a una sempre maggiore integrazione della supply chain nell’edilizia».

All’iniziativa bresciana ha dato pieno sostegno il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, che ha ricordato come il Pnrr sia «centrale nell’azione di governo» e rappresenti «l’ultima chiamata per il Paese». Per Gelmini «il Superbonus è uno strumento fondamentale per guidare la rigenerazione urbana e la sostenibilità ambientale, la messa in sicurezza e lo stesso pregio estetico delle nostre città ed è il principale esempio di come gli obiettivi pubblici possano essere perseguiti, tramite congegni di stimolo e incentivo, nella logica dell’alleanza e della collaborazione sussidiaria fra pubblico e privato». Ha rassicurato sulla sburocratizzazione delle procedure, cominciata con il decreto semplificazioni «che si potrà migliorare in Parlamento».

Anche per il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, il punto qualificante dell’iniziativa di Campus è la «visione condivisa». I comuni - ha detto - «scontano un faticoso approccio programmatorio, ma quando abbiamo una visione condivisa, come oggi, possiamo dare più facilmente gli strumenti per realizzarla». Per Del Bono ora Brescia deve centrare altri traguardi in questo percorso di sviluppo, come partecipare con un apposito dossier alla gara per la European Green Capital del 2024.

L’assessore alla casa della Regione Lombardia, Alessandro Mattinzoli, oltre a ricordare il successo del Programma sulla qualità dell’abitare del Mims, ha lanciato alcune idee innovative: l’attenzione agli spazi comuni nel social housing, l’idea di creare cooperative di quartiere per fare la manutenzione e rafforzare così l’identità delle zone in cui si vive, la ricerca di forme di istituzionalizzazione del partenariato pubblico-privato.

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