Urbanistica

Il condono non fa automaticamente venir meno l'ordine di demolizione dell'opera abusiva

Il giudice dell'esecuzione, afferma la Cassazione, deve sempre valutare la legittimità sostanziale del titolo ottenuto in rapporto alla realtà delle opere sanate

di Massimo Frontera

«Il giudice dell'esecuzione - investito dell'istanza di revoca o sospensione dell'ordine di demolizione conseguente a condanna per costruzione abusiva - ha il potere/dovere di verificare la legittimità e l'efficacia del titolo abilitativo, sotto il profilo del rispetto dei presupposti e dei requisiti di forma e di sostanza richiesti dalla legge per il corretto esercizio del potere di rilascio, la corrispondenza di quanto autorizzato alle opere destinate alla demolizione e, qualora trovino applicazione disposizioni introdotte da leggi regionali, la conformità delle stesse ai principi generali fissati dalla legislazione nazionale».
In applicazione di questo principio, la Terza Sezione penale della Corte di Cassazione (con la sentenza n.20286/2023 depositata lo scorso 12 maggio) ha valutato correttamente la decisione del giudice dell'esecuzione che ha ritenuto inefficace una Scia in sanatoria relativa a un abuso edilizio rilasciata sulla base di «un prospettato assetto dei luoghi che si è palesato essere diverso rispetto a quello effettivamente esistente».

Dalla ricostruzione della vicenda, come raccontata dalla pronuncia, appare che l'interessato abbia indicato nella Scia in sanatoria solo una parte delle opere abusivamente realizzate, ricadendo pertanto nel caso in cui l'intervento realizzato sul precedente manufatto abusivo non può che ripeterne le caratteristiche di illeicità e illegittimità.

La decisione è stata inutilmente contestata dall'interessato. I giudici della Cassazione hanno approvato la decisione del giudice dell'esecuzione il quale ha ritenuto, «correttamente, che in presenza di un condono o una sanatoria illegittimi per mancata corrispondenza tra le opere effettivamente realizzate e quelle per le quali è stata ottenuta la sanatoria, tutto l'immobile deve ritenersi tuttora abusivo e quindi non sia possibile procedere alla regolarizzazione mediante Scia delle difformità riscontrate».

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