Fisco e contabilità

Preventivi, transazioni non monetarie correlate alla gestione patrimoniale tra le new entry dei questionari

Si tratta di permute, trasferimenti o conferimenti di beni e opere a scomputo dagli oneri per permessi a costruire

di Corrado Mancini

Nei questionari per i revisori sui preventivi 2022/24, approvati con la delibera n. 2/2022 della Sezione Autonomie, vengono inserite, fra le nuove domande alle quale i revisori devono fornire risposta, quella volta a conoscere se la programmazione dell'ente tiene conto delle transazioni non monetarie correlate alla gestione patrimoniale.

Con molta probabilità la Corte accende il faro su tali operazioni perché la regola che prevede la registrazione nella contabilità dell'ente anche di quelle operazioni che non determinano flussi di cassa effettivi, viene spesso disattesa.

Il principio contabile 4/1 definisce transazione ogni evento o azione che determina la creazione, trasformazione, scambio, trasferimento o estinzione di valori economici, patrimoniali e finanziari (debiti e crediti) che si origina dall'interazione tra differenti soggetti (pubbliche amministrazioni, società, famiglie eccetera), e avviene per mutuo accordo o per atto unilaterale dell'amministrazione pubblica. Le transazioni possono essere monetarie, nel caso di scambio di mezzi di pagamenti o altre attività o passività finanziarie, o non monetarie (trasferimenti o conferimenti di beni, permute eccetera). Non sono considerate transazioni le calamità naturali, il furto eccetera. La rilevazione delle transazioni da cui non derivano flussi di cassa è effettuata al fine di attuare pienamente il contenuto autorizzatorio degli stanziamenti di previsione. La registrazione delle transazioni che non presentano flussi di cassa è effettuata attraverso le regolarizzazioni contabili, costituite da impegni cui corrispondono accertamenti di pari importo e da mandati versati in quietanza di entrata nel bilancio dell'amministrazione stessa.

Generalmente le transazioni non monetarie, correlate alla gestione patrimoniale, sono costituite dalle permute, dai trasferimenti o conferimenti di beni e, principalmente, dalle opere a scomputo dagli oneri per permessi a costruire.

Con riferimento alle entrate concernenti i permessi di costruire destinati al finanziamento delle opere a scomputo di cui al comma 2 dell'articolo 16 del Dpr 380/2001, il principio contabile prevede che le stesse siano accertate nell'esercizio in cui avviene il rilascio del permesso e imputate all'esercizio in cui la convenzione e gli accordi prevedono la consegna e il collaudo delle opere. Anche la spesa per le opere a scomputo va registrata nell'esercizio in cui nasce l'obbligazione giuridica, ovvero nell'esercizio del rilascio del permesso e in cui sono formalizzati gli accordi e/o convenzioni che prevedono la realizzazione delle opere, con imputazione all'esercizio in cui le convenzioni e gli accordi prevedono la consegna del bene.

A seguito della consegna e del collaudo, si emette il titolo di spesa, versato in quietanza di entrata del bilancio dell'ente stesso, all'entrata per permessi da costruire (trattasi di una regolazione contabile).

Per la rappresentazione nel bilancio di previsione di entrate per permessi da costruire destinate al finanziamento di opere a scomputo è necessario che la consegna delle opere sia prevista dai documenti di programmazione, Documento unico di programmazione, Piano triennale dei lavori pubblici.

Nella sostanza sia nei casi di realizzazione di opere a scomputo dei permessi a costruire che nei casi di permute, conferimenti di beni o quant'altro, trattandosi pur sempre di beni destinati ad essere acquisiti al patrimonio pubblico, risulta imprescindibile la loro previsione nei documenti contabili dell'ente.

Corrado Mancini

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©