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Anello ferroviario, parte il dibattito pubblico sull'opera Rfi da oltre 1,2 miliardi a Roma

Tra il 10 e il 15 marzo i primi tre incontri in calendario. Nel «dossier di progetto» le alternative progettuali fra cui scegliere

di Massimo Frontera

(Nell'immagine la simulazione fotografica del viadotto in progetto su via Flaminia Vecchia)
Si mette in moto la complessa macchina del dibattito pubblico sul maxi intervento di Rfi per completare il cosiddetto anello ferroviario di Roma. Il 10, 14 e 15 marzo prossimi sono in calendario i primi incontri che compongono il dibattito. Incontri che serviranno per entrare nel merito dell'opera, di cui è stato redatto il progetto di fattibilità tecnico-economica e di cui si offre una notevole mole di documentazione, disponibile a un apposito sito. Il primo incontro del 10 marzo (on line) toccherà i vari aspetti dell'opera e sarà a carattere introduttivo. Il secondo incontro pubblico del 14 marzo (in presenza) si svolgerà nella sede del XV municipio e riguarderà le ricadute specifiche sul territorio di questo municipio capitolino. Il terzo incontro in calendario (in presenza e on line) è invece di tipo "tecnico-specialistico" e si focalizzerà sugli aspetti della mobilità.

L'intero progetto ferroviario - dal costo complessivo di 1,245 miliardi e affidato all'amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani nel ruolo di commissario di governo - è suddiviso in quattro lotti. Il dibattito pubblico si svolge su due di questi. Il primo è il lotto 1b sul collegamento a doppio binario Vigna Clara-Tor di Quinto (con interscambio a Tor di Quinto tra la nuova linea e la linea Roma-Civitacastellana-Viterbo) per uno sviluppo di 2,1 chilometri e un costo di 249,5 milioni di euro. Il lotto 2 prevede il nuovo collegamento a doppio binario Tor di Quinto-Val d'Ala per uno sviluppo di 2,4 chilometri e un costo di 320,5 milioni di euro. Se tutto procede nei tempi previsti l'attivazione di questi due lotti avverrà nel 2027 (lotto 1b) e nel 2029 (lotto 2). Il progetto si completa con i seguenti due lotti (non sottoposti a dibattito pubblico): il lotto 1a (raddoppio della tratta Valle Aurelia-Vigna Clara, con previsione di attivazione nel 2025) e il lotto 3 (tratta Bivio Pineto-Stazione Aurelia e tratta Bivio Tor di Quinto-Smistamento), che dovrebbe essere attivato nel 2031.

Render della nuova stazione ferroviaria di Tor di Quinto

Il documento da cui partire per la conoscenza dell'opera è il dossier di progetto, redatto da Rfi. «Il dossier - sottolinea il coordinatore del dibattito pubblico sull'opera Roberto Zucchetti - contiene anche le alternative progettuali al progetto proposte dai progettisti». Nel ricco materiale scaricabile on line non mancano le simulazioni fotografiche, importanti per capire l'impatto di questa complessa opera, che prevede la realizzazione diversi ponti ma, soprattutto, di lunghi tratti in viadotto e a scavalco di altre preesistenze in un territorio abbastanza urbanizzato. La documentazione include anche un dettaglio degli espropri previsti, il cui costo è stimato in oltre 35,4 milioni, 12,93 milioni per il lotto 1B e 22,475 milioni per il lotto 2.

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