Appalti

Banda larga e cloud, regole ok ma è corsa su cantieri e servizi - A giorni la costituzione della Newco 3i per la Pa

Il nuovo governo dovrà ripartire 1,2 miliardi di risparmi Pnrr. Per lo spazio distribuite le risorse a Esa e Asi ma queste ora dovranno assegnare i bandi

di Carmine Fotina

Monitorare e accelerare i cantieri per la banda ultralarga, rendere operativo il Polo per il cloud nazionale. Finalizzare l’accordo con Intel sui chip, lanciare su larga scala la sanità digitale. Ci sono sfide da brivido che attendono il nuovo governo nel campo dell’innovazione telematica, su cui comunque buona parte dei dossier è stata chiusa o impostata dall’esecutivo uscente.

Banda ultralarga e Cloud

Il ministero dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale (Mitd) guidato da Vittorio Colao ha completato nei tempi previsti le procedure di gara del Pnrr per la banda ultralarga. Sono stati anche firmati i contratti. La vera incognita è adesso la capacità degli aggiudicatari (Tim e Open Fiber dominano sugli altri) di chiudere i cantieri come previsto entro agosto 2026. Pesano il caro-materie prime e la carenza di manodopera. Sul primo fronte, per fronteggiare gli extracosti, toccherà al nuovo governo stabilire i criteri per riallocare 1,2 miliardi di risparmi di gara. Entro marzo 2023, inoltre, bisognerà realizzare la piattaforma di monitoraggio degli obblighi degli aggiudicatari. Anche sul Cloud l’impianto di gara e regolamentare è stato chiuso. Sono molto stretti però i tempi, fine 2022, che la cordata vincente (Tim-Cdp-Leonardo-Sogei) deve rispettare per un vero e proprio collaudo tecnico dei quattro data center del Polo strategico nazionale presso i quali migrare i dati delle Pa.

Servizi digitali

Ci sono numeri incoraggianti sulla diffusione dei servizi digitali - ad esempio utenti Spid a quota 32 milioni - ma restano altri passaggi da compiere come lanciare il sistema di gestione delle deleghe digitali. Anche l’app Io ha fatto grandi passi avanti, con 6 milioni di utenti medi mensili attivi e ora chi succederà a Colao dovrà rendere operativo l’e-wallet che consentirà ad esempio di avere la patente in formato digitale. Anche la piattaforma per le notifiche digitali - già testata e con gli avvisi per i Comuni pubblicati - va resa operativa e qui è urgente la firma del contratto da parte di Poste, già entro ottobre, altrimenti subentrerà in autonomia la società PagoPa. Entro la prossima settimana, invece, dovrebbe essere costituita la società 3i per i servizi software della Pa che ha come soci Inps, Inail e Istat ma, per assolvere l’obiettivo del Pnrr di fine 2022 che vi è collegato, servono altri passaggi come un decreto per il trasferimento di asset e contratti dai tre istituti alla Newco.

Sanità

Venendo alla sanità digitale, i due grandi progetti da concretizzare sono il fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina. Nel primo caso, sono stati assegnati 610 milioni alle Regioni e da gennaio 2023, come prescritto dal Pnrr, andrà resa operativa la nuova architettura dati della Sogei. Più indietro la telemedicina, perché è stata scelta la proposta di partenariato pubblico-privato ma va ancora avviata e assegnata la gara per la piattaforma nazionale e lo stesso vale per le procedure regionali.

Chip e spazio

Dopo un lungo confronto Colao lascia al prossimo governo il compito di chiudere, se lo riterrà, il negoziato con la multinazionale Intel per un investimento in una fabbrica attiva nella fase di assemblaggio dei chip e la cui localizzazione è in bilico tra Veneto e Piemonte. Soprattutto, lascia un lavoro corposo sulle politiche per la space economy: sono stati assegnati alla gestione di Esa e Asi tutti i fondi del Pnrr, ora però nell’arco di pochi mesi vanno assegnati i bandi e in particolare quelli relativi alla costellazione “Iride” per l’osservazione della terra.

Cybersecurity

Bisogna accelerare, infine, per blindare alcuni obiettivi 2022 del Pnrr. La piattaforma digitale nazionale dati, già entrata in pre-esercizio, dovrebbe diventare operativa entro il mese secondo i piani del Mitd. Mentre sarà corsa contro il tempo per gli adempimenti relativi all’Agenzia per la cybersecurity, come le attività per l’aggiornamento delle misure di sicurezza e l’attivazione di un’unità centrale di audit per il perimetro di sicurezza cibernetica.

Dal ministero di Colao è tutto pronto per un lineare passaggio di consegne. Bisognerà capire però se nello schema del nuovo governo ci sarà spazio per un ministro con le medesime deleghe. Una delle raccomandazioni a chi arriverà è proprio quella di mantenere l’unitarietà di guida e di non cadere nella tentazione di eventuali spacchettamenti, magari staccando le politiche per la space economy o quelle per la banda ultralarga.

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