Imprese

Sicilia, corsia semplificata per far decollare le Zes

A giorni l'istituzione del Suap, lo sportello unico per le attività produttive

di Nino Amadore

Il conto alla rovescia è ormai cominciato da qualche giorno. Se vogliamo l’evento è, per la Sicilia, di quelli rivoluzionari: tra qualche giorno, con l’istituzione del Suap (lo Sportello unico per le attività produttive) nelle aree inserite nelle Zone economiche speciali non vi sarà bisogno di fare il giro delle sette chiese per avere un’autorizzazione, ovviamente al netto delle autorizzazioni ambientali. I due commissari delle Zes siciliane (Carlo Amenta per quella occidentale e Alessandro Di Graziano per la Zes della Sicilia orientale). Con l’attivazione del Suap, che dovrebbe avvenire nel giro di un paio di settimane, sarà il commissario della Zes a chiedere agli enti locali coinvolti i pareri necessari alla realizzazione dell’investimento e l’impresa avrà rapporti esclusivamente con la struttura commissariale che lo informerà di tutte le fasi e i passaggi amministrativi.

A questa prima certezza se ne aggiunge un’altra: «Noi – ha detto Alessandro Di Graziano intervenendo qualche giorno fa a un convegno organizzato da Confindustria Catania in collaborazione con l’azienda Netith a Paternò – abbiamo intenzione di applicare la legge italiana per cui al trascorrere dei trenta giorni senza alcuna risposta si applica il silenzio assenso». Sembra scontato ma non lo è affatto visti i precedenti di investimenti rimasti nel limbo in Sicilia. Ed è sicuramente un passo avanti mentre il cantiere è aperto anche su altri fronti e in particolare quelli infrastrutturali.

Di Graziano ha annunciato che nella Zes di sua competenza nei prossimi mesi sarà avviato l’iter per la realizzazione di opere per un valore complessivo di 60 milioni ma anche la creazione di un webgis (il sistema informativo geografico pubblicato sul web) per consentire agli imprenditori di individuare con semplicità il terreno in cui vogliono investire. E se da un lato il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco è tornato a chiedere interventi di riqualificazione per il retroporto dello scalo di Catania che è centrale in questa vicenda, Franz Di Bella l’amministratore di Netith che ha sede nell’area industriale di Paternò ha posto il tema delle zone interne inserite nella Zes che meritano, anche per disponibilità di aree, «grande attenzione. La Sicilia, l'area del catanese, deve diventare catalizzatore di nuove forme di investimento, ma per fare ciò, il territorio deve essere appetibile agli imprenditori che scelgono di scommettersi. L'area Zes è un buon trampolino di lancio, ma deve concretamente funzionare e, ribadisco, occorre fare in fretta». La domanda che arriva dal territorio e dagli imprenditori è quella di accelerare sul fronte del marketing territoriale «perché le Zes devono attrarre investimenti». E certo lo sforzo della Regione è stato molto apprezzato: nell’ultima legge finanziaria è passata la norma (quella sulla cosiddetta super Zes) che ha introdotto un regime fiscale ulteriormente agevolato a favore degli investimenti nelle Zes che vengono parametrati ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa. Tra le altre cose il commissario della Zes della Sicilia orientale ha firmato una convenzione con l’Irfis, la Finanziaria regionale di cui è presidente Giacomo Gargano: «Questa è la sfida per la Sicilia – dice –. Dobbiamo essere in grado di intercettare le esigenze delle imprese locali e di aziende fuori dai confini dell'isola che qui vogliono investire. Saremo promotori delle opportunità che ci sono in Sicilia».

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