Imprese

In ritardo i cantieri per banda larga fissa e 5G

Pesano le complicazioni per il reperimento di materie prime e manodopera

di Carmine Fotina

Con 5,4 miliardi di euro registrati sul sistema Regis, la missione relativa a “Investimenti per le connessioni internet veloci banda ultra-larga e 5G” è la terza per entità tra quelle che compongono il Pnrr. Ed è dunque molto rilevante che venga citata tra quelle che soffrono un quadro attuativo in difficoltà. La terza relazione del governo sul Pnrr, appena trasmessa al Parlamento, parla espressamente di «ritardi a causa di criticità riscontrate per il reperimento delle materie prime e della manodopera necessaria per la realizzazione dei lavori oltre che a difficoltà legate alla definizione e attuazione della misura». La relazione ricorda anche le norme di semplificazione dedicate al settore che sono state inserite nel Dl 13/2023 (il cosiddetto decreto Pnrr-3), ma da quanto è possibile ricostruire questo finora non è bastato a dare una scossa agli operatori aggiudicatari. Il problema è più ampio e non a caso all’inizio di aprile il Comitato interministeriale per la transizione digitale ha assunto la decisione di modificare alcuni punti della Strategia per la banda ultralarga con una revisione che si sarebbe dovuta concludere proprio in questi giorni. C’è in gioco anche il reimpiego di quasi 1,5 miliardi avanzati dallo schema originario dei bandi di gara: per ora circa 500 sono stati prenotati per cofinanziare un progetto di Fs sull’utilizzo della rete ferroviaria per contribuire alla copertura della banda ultralarga. In discussione, su richiesta degli aggiudicatari, c’è anche lo spostamento in avanti di alcune scadenze intermedie (inserite nei bandi ma non vincolanti con la Ue) sulla quota di copertura da assicurare.

Sempre in tema di Pnrr, anche se si tratta di una misura diversa dalla missione relativa alle reti veloci, le Regioni hanno firmato i piani operativi che permetteranno di utilizzare 135 milioni per la realizzazione di 3mila “punti di facilitazione digitale” sul territorio, presìdi dove si fornirà assistenza sull’accesso ai servizi online alle persone più in difficoltà sulle competenze digitali, come gli anziani.

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