Fisco e contabilità

Centri estivi, nuovi contributi dal Decreto Lavoro per la stagione 2023

Entro il 4 agosto dovranno essere definiti i criteri di riparto e le modalità di monitoraggio

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Il decreto lavoro prevede come contributi statali i centri estivi 2023. Al fine di sostenere le famiglie e facilitare la conciliazione fra vita privata e lavoro, è stato istituito un fondo per le attività socio-educative a favore dei minori, destinato al finanziamento di iniziative dei Comuni, nello stato di previsione della spesa del ministero dell'Economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia. Le iniziative, che potranno essere attuate anche in collaborazione con enti pubblici e privati, dovranno essere finalizzate al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori. La novità giunge dall'articolo 42 del nuovo Decreto Lavoro, Dl 48/2023, con la previsione di una dotazione di 60 milioni di euro per l'anno 2023 (era di 58 milioni di euro nel 2022).

A partire dal 2020, in piena emergenza Covid-19, sono iniziati i primi finanziamenti dei centri estivi, confermati anche negli anni a seguire.

Entro il 4 agosto (90 giorni dall'entrata in vigore della norma) dovranno essere definiti i criteri di riparto e le modalità di monitoraggio, con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato per la famiglia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato, città e autonomie locali.

Come già avvenuto per lo scorso anno, il fondo sarà destinato a tutti i municipi, con esclusione di quelli che manifesteranno espressamente di non volersi avvalere del finanziamento.

Le quote verranno ripartite sulla base dei dati Istat relativi alla popolazione minorenne presente nel territorio comunale, con riferimento ai dati dell'ultimo censimento.

Il medesimo decreto dovrà, altresì, definire le modalità di recupero delle somme trasferite nel caso di mancata o inadeguata realizzazione dell'intervento.

In merito ai fondi 2022 (si veda Nt+ Enti locali & edilizia del 26 aprile ), scaduto il termine per l'invio delle rendicontazioni fissato al 30 aprile, gli enti devono provvedere alla restituzione dei fondi non utilizzati entro la data ultima del 31 maggio 2023, comunicando l'avvenuto versamento al Dipartimento per le politiche della famiglia, utilizzando l'apposita piattaforma digitale.

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