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Infiltrazioni della criminalità organizzata in aumento al Nord - La relazione del Viminale

di Daniela Casciola

Trend in crescita nel Nord del Paese per i fenomeni di infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata tra i Comuni italiani. È uno dei dati più significativi che emerge dalla relazione del Ministro dell'Interno sull'attività delle commissioni per la gestione straordinaria degli enti sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso relativa all'anno 2017, pubblicata sul sito del dicastero.

La situazione al Nord
Le indagini giudiziarie hanno accertato la delocalizzazione/colonizzazione mafiosa, che conferma la presenza invasiva della criminalità organizzata nel nord Italia, caratterizzata da una penetrante capacità di infiltrazione, soprattutto della ‘ndrangheta, nell'economia legale di Comuni anche di piccole e medie dimensioni.
Nel 2016, infatti, il Comune di Brescello (Re) ha rappresentato il settimo caso di provvedimento dissolutorio di un consiglio comunale del Nord Italia mentre nel corso dell'anno 2017, sul totale di 21 scioglimenti, al Comune di Lavagna (Ge), si è aggiunto un accesso presso un altro Comune del settentrione, quello di Seregno (Mb).

Enti in dissesto finanziario
Inoltre, gli enti sciolti per condizionamenti e infiltrazioni spesso, oltre a presentare situazioni di «disordine amministrativo» versano in precarie condizioni finanziarie. Nel 2017, il 9,5% dei comuni sciolti per condizionamento/infiltrazione di tipo mafioso sono in condizioni di deficit finanziario e hanno, quindi, dichiarato il dissesto o si sono avvalsi della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Il dato appare particolarmente interessante se si considera che, in ambito nazionale, su 7.960 Comuni, quelli che nel 2017 risultano in dissesto o in riequilibrio finanziario rappresentano appena lo 0.9%.

Numeri e casi particolari
Nel 2017, quindi, hanno operato 38 commissioni straordinarie che hanno amministrato 1 azienda ospedaliera in Campania, 1 municipio nel Lazio, 18 comuni in Calabria, 7 in Campania, 1 comune in Emilia Romagna, 1 in Liguria, 3 comuni in Puglia, 6 in Sicilia.
Nel documento sono evidenziati i provvedimenti di scioglimento, in particolare, per i casi dell'azienda ospedaliera di Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta e del X municipio di Roma Capitale. L'azienda casertana ha rappresentato il primo caso di scioglimento di un'azienda ospedaliera, mentre quello che ha interessato il X municipio di Roma ha costituito il primo caso di scioglimento di una circoscrizione di decentramento comunale con i suoi circa 230mila abitanti.
Nel corso del 2017 per 5 dei comuni interessati dallo scioglimento è stata disposta la proroga della gestione commissariale di ulteriori sei mesi in considerazione delle esigenze, evidenziate dalle commissioni straordinarie, di portare a compimento i programmi avviati; si tratta dei comuni di Mazzarra Sant'Andrea (Me), Nardodipace (Vv), Brescello (Re), Trentola Ducenta (Ce) e Corleone (Pa).

Il documento del ministero

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