Appalti

Rischio infiltrazione negli appalti, dalla Pa arrivano poche segnalazioni

La segnalazione dell'Unità di informazione finanziaria, l'ente antiriciclaggio della Banca d'Italia

di Ivan Cimmarusti

L'Unità di informazione finanziaria, l'ente antiriciclaggio della Banca d'Italia, rilancia i «rischi connessi ai tentativi della criminalità» di accaparrarsi appalti e risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con una circolare di ieri destinata ai soggetti obbligati (Dlgs 231/2007), l'ente diretto da Enzo Serata punta soprattutto a sensibilizzare le pubbliche amministrazioni - principali soggetti attuatori delle commesse finanziate con i fondi dell'Unione europea - che mantengono ormai da anni un primato negativo: maglia nera nell'invio delle segnalazioni per operazioni sospette (Sos). Si pensi che nel 2022, sul totale di 155.426 comunicazioni antiriciclaggio provenienti da enti finanziari e non finanziari, le pubbliche amministrazioni ne hanno inviate solo 179, peraltro la maggior parte provenienti da enti nazionali e, comunque, poco produttive ai fini della successiva analisi investigativa.

Per questo l'Unità torna a segnalare il pericolo di una infiltrazione criminale nelle commesse, chiedendo di potenziare la collaborazione sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. L'Antiriciclaggio chiede di «monitorare attentamente le operazioni riconducibili alle misure del Piano nazionale e a segnalare tempestivamente alla Uif quelle sospette». In particolare, si sottolinea l'importanza di raccogliere e fornire tutte le informazioni che possano consentire di ricondurre le operazioni a ciascuna delle sei diverse missioni del Pnrr. L'indicazione rientra in una più ampia strategia di restyling avviata dal direttore Serata con il nuovo Piano operativo: migliore il flusso segnaletico nell'ottica di prevenire i fenomeni di finanza illecita. Secondo la circolare, infatti, «la piena adesione alle indicazioni contribuirà a meglio indirizzare lo svolgimento di attività volte a prevenire illeciti nella gestione delle risorse del Pnrr, nonché agevolare analisi mirate nell'ambito delle singole aree "tematiche" di intervento».

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