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A Cossi Costruzioni anche il lotto Fibbio da oltre 127 milioni mandato in gara da Iricav2

L'impresa del gruppo Webuild è stata l'unica a presentare un'offerta (con un ribasso dello 0,01%)

di M.Fr.

Oltre ai lotti Montecchio e Lonigo, Cossi Costruzioni (gruppo Webuild) ha messo in carniere anche il lotto "Fibbio" della linea ad alta velocità ferroviaria Verona-Padova, lotto mandato in gara dal consorzio committente Iricav2 (controllato da Webuild). Il lotto in questione, del valore di circa 127,6 milioni di euro (esattamente 127.641.022,65 euro), riguarda la realizzazione delle opere civili nell'ambito dei lavori di realizzazione della tratta AV/AC Verona-Padova 1 lotto funzionale dalla Pk 7+657 alla Pk 13+725.

Dall'avviso di aggiudicazione, pubblicato l'8 agosto scorso, si ricava che - anche in questa occasione, come negli altri due lotti - tra tutti gli operatori invitati l'impresa vincitrice è stata l'unica a presentare un'offerta. Il valore del contratto è di pochi euro inferiore al valore iniziale indicato nel bando di gara (esattamente 127.641.022,65 euro invece di 127.653.468,31 euro). Il ribasso, come si legge nel verbale che ricapitola l'intera procedura, è stato pari esattamente allo 0,01%. Anche l'appalto del lotto Fibbio, come varie altre gare bandite da Iricav2, ha visto un primo tentativo fallito, in quanto il bando pubblicato nell'agosto 2021 non ha ricevuto offerte (nonostante una proroga). Il secondo avviso pubblicato a inizio 2022, di importo identico, ha invece ricevuto un'unica offerta - quella appunto di Cossi Costruzioni - non riuscendo a interessare nessuno degli altri 13 concorrenti potenziali invitati nell'ambito della procedura ristretta avviata dal consorzio committente.

L'offerta, come si ricava sempre dal verbale della procedura, non è stata sottoposta a verifica di congruità, in quanto, «ai sensi dell'articolo 97, comma 6» del codice appalti, non ci sarebbero stati i presupposti. «È probabile - si legge nell'avviso di aggiudicazione - che il contratto d'appalto venga subappaltato» per una quota che può arrivare al 77% del valore contrattuale.

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