I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Le ultime pronunce in materia di ordinanze d'urgenza

di Esper Tedeschi

Ordinanza sindacale – Art. 50, co. 7, TUEL – Regolazione sale gioco – Tutela della salute
È del tutto pacifico il potere del Sindaco di cui all'art. 50, comma 7, del TUEL di adottare provvedimenti funzionali a regolamentare gli orari delle sale giochi e degli esercizi pubblici in cui sono installate apparecchiature da gioco. Si tratta di questione su cui non è dato dubitare e che si ricava anche dagli insegnamenti della Corte Costituzionale che, con la sentenza 18 luglio 2014, n. 220, ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 50, comma 7, del d.lgs. n. 267 del 2000, sollevata con riferimento agli artt. 32 e 118 della Costituzione, nella parte in cui disciplina poteri normativi e provvedimentali attribuiti al sindaco, senza prevedere che tali poteri possano essere esercitati con finalità di contrasto del fenomeno del gioco di azzardo patologico. Inoltre, un'ordinanza sindacale di regolazione degli orari delle sale da gioco non può considerarsi viziata da deficit di istruttoria o di motivazione soltanto perché il numero dei giocatori ludopatici non sia in assoluto elevato, giacché ciò che massimamente va considerato è la tendenza registrata nel periodo considerato, la quale, da sola, induce allarme negli enti pubblici preposti alla tutela della salute e giustifica pertanto l'adozione di misure restrittive.
Consiglio di Stato, sez. V, 26 settembre 2022, n. 8240

Ordinanza contingibile e urgente – Potere atipico e residuale – Artt. 192 e 242, d.lgs. n. 152 del 2006 – Siti inquinati
Il potere sotteso all'adozione di un'ordinanza contingibile e urgente ha necessariamente contenuto atipico e residuale e può essere esercitato solo quando specifiche norme di settore non conferiscono il potere di emanare atti tipici per risolvere la situazione di emergenza. Orbene, difettano i presupposti per l'esercizio del precitato potere di ordinanza extra ordinem, se può essere invocata la normativa di cui all'art. 192 del D. Lgs. n. 152/2006 e - per i siti inquinati - all'art. 242 (che dettano specifiche norme in caso di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti), escludendo la possibilità, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di ricorrere al potere extra ordinem proprio dei provvedimenti contingibili e urgenti.
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. V, 3 ottobre 2022, n. 6119

Ordinanza contingibile e urgente – Presupposti – Situazioni di carattere eccezionale e impreviste – Accertamento fattuale
A fronte della comprovata situazione di ulteriore pericolo di aggravamento di danni ad interessi pubblici di assoluta rilevanza (tra cui è da ricomprendere senz'altro l'incolumità pubblica e privata), che, ai sensi dell'art. 54 del D.L. vo n. 267/2000, impone di provvedere con estrema urgenza, soccorre il principio giurisprudenziale per il quale l'esistenza di un'apposita disciplina che regoli, in via ordinaria, determinate situazioni non preclude l'esercizio del potere di ordinanza contingibile e urgente, quando la necessità di provvedere con efficacia ed immediatezza a tutela del bene pubblico dalla legge indicato sia tanto urgente da non consentire il tempestivo utilizzo dei rimedi ordinari offerti dall'ordinamento. Soltanto in ragione di tali situazioni si giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e la possibilità di derogare alla disciplina vigente, stante la configurazione residuale, quasi di chiusura, di tale tipologia provvedimentale. Tuttavia, sia che il potere sindacale esercitato voglia riportarsi all'art. 50 TUEL (emergenze sanitarie a carattere locale) sia che - a fortiori - lo si intenda riferito ai gravi pericoli per l'incolumità pubblica che giustificherebbero la veste “governativa” del Sindaco procedente, tale potere (atipico e residuale) può essere esercitato soltanto per affrontare situazioni di carattere eccezionale ed impreviste, costituenti concreta minaccia per la pubblica incolumità e unicamente in presenza di un preventivo accertamento della situazione che deve fondarsi su prove concrete e non su mere presunzioni, e neppure su mere segnalazioni di privati.
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. V, 17 ottobre 2022, n. 6391

Ordinanza contingibile e urgente – Principio di tipicità – Deroga – Istruttoria – Obbligo di motivazione
Solo a fronte di una puntuale rappresentazione della situazione di grave pericolo attuale che minacci l'incolumità dei cittadini potrebbe giustificarsi l'eccezionale deroga al principio di tipicità degli atti amministrativi ed alla disciplina vigente, attuata mediante l'utilizzazione di provvedimenti extra ordinem; in particolare, sulla necessità che il presupposto delle ordinanze contingibili e urgenti – mezzo per far fronte a situazioni di carattere eccezionale e impreviste costituenti minaccia per la pubblica incolumità e per le quali sia impossibile utilizzare gli ordinari mezzi approntati dall'ordinamento – sia suffragato da istruttoria e motivazione adeguate la giurisprudenza è costante.
Consiglio di Stato, sez. V, 27 ottobre 2022, n. 9178

Ordinanza contingibile e urgente – Presupposti – Principio di legalità
Le ordinanze contingibili e urgenti sono, invero, rivolte alla disciplina del caso concreto e sono connotate da atipicità: la fonte primaria non disciplina in maniera specifica né i presupposti di applicazione di tali provvedimenti, facendosi riferimento genericamente alla necessità, urgenza e contingibilità, la cui individuazione concreta compete all'autorità amministrativa deputata, né tantomeno il contenuto, che può estrinsecarsi in una serie di provvedimenti che si rivelino idonei a fronteggiare quella determinata situazione. È indubbio, tuttavia, che il fondamento del potere di ordinanza debba comunque essere identificato nella legge, non potendo esso risiedere nella necessità in sé. Le ordinanze di necessità e urgenza, quali espressione di un potere amministrativo extra ordinem, volto a fronteggiare situazioni di urgente necessità, laddove all'uopo si rivelino inutili gli strumenti ordinari posti a disposizione dal legislatore, presuppongono necessariamente situazioni non tipizzate dalla legge di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da un'istruttoria adeguata e da una congrua motivazione, tali da giustificare la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi. Sul tema, la giurisprudenza ha unanimemente osservato che “i presupposti per l'adozione dell'ordinanza contingibile e urgente risiedono nella sussistenza di un pericolo irreparabile ed imminente per la pubblica incolumità, non altrimenti fronteggiabile con i mezzi ordinari apprestati dall'ordinamento, nonché nella provvisorietà e la temporaneità dei suoi effetti, nella proporzionalità del provvedimento, non essendo pertanto possibile adottare ordinanze contingibili e urgenti per fronteggiare situazioni prevedibili e permanenti o quando non vi sia urgenza di provvedere, intesa come assoluta necessità di porre in essere un intervento non rinviabile, a tutela della pubblica incolumità” (cfr. Cons. Stato, II, 11 luglio 2020, n. 4474; conforme, III, 29 maggio 2015, n. 2697). In altri termini, il potere di urgenza, di cui agli artt. 50 e 54 del d.lgs. n. 267 del 18 agosto 2000, può essere esercitato solo rispetto a circostanze di carattere eccezionale e imprevisto, costituenti un'effettiva minaccia per la pubblica incolumità, e unicamente in presenza di un preventivo accertamento delle condizioni concrete, fondato su prove empiriche e non su mere presunzioni. Tali presupposti non ricorrono laddove il Sindaco possa far fronte alla situazione con rimedi di carattere corrente nell'esercizio ordinario dei suoi poteri.
Consiglio di Stato, sez. V, 10 novembre 2022, n. 9846

Vigilanza attività edilizia – Attività vincolata – Provvedimento dirigenziale – Art. 107 TUEL – sviamento di potere
L'art. 27 d.P.R. n. 380 del 2001 riconosce all'amministrazione comunale un potere generale di vigilanza sull'attività edilizia in tutti i casi di difformità dalle norme urbanistiche e dalle prescrizioni degli strumenti urbanistici, conferendogli la competenza e imponendogli l'obbligo di provvedere alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi. La costante giurisprudenza amministrativa ha precisato che la citata norma attiene prettamente all'attività di repressione degli abusi edilizi che non costituisce attività discrezionale, ma del tutto vincolata. Ne consegue che l'ordinanza di demolizione ha natura di atto dovuto e rigorosamente vincolato, dove la repressione dell'abuso corrisponde per definizione all'interesse pubblico al ripristino dello stato dei luoghi illecitamente alterato, con la conseguenza che essa è già dotata di un'adeguata e sufficiente motivazione, consistente nella descrizione delle opere abusive e nella constatazione della loro abusività. Ai sensi, poi, dell'art. 107, T.U.E.L. ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti, e ad essi competono tutti i compiti non riguardanti le funzioni di indirizzo e controllo. Spetta, invece, al Sindaco, ai sensi dell'art. 54, T.U.E.L., sempre nella sua funzione di ufficiale di Governo, di emanare gli atti in materia di ordine e sicurezza pubblica, di svolgere le funzioni in materia di polizia giudiziaria, di vigilare sulla sicurezza e sull'ordine pubblico, nonché adottare le ordinanze contingibili ed urgenti in caso di pericolo per l'incolumità, pubblica e privata, dei cittadini. È pertanto illegittimo per sviamento di potere il provvedimento dirigenziale che sia stato adottato non in ragione dell'abusiva realizzazione di opere edilizie, quanto per l'acclarata necessità di fronteggiare un pericolo, ritenuto imminente, per la privata incolumità.
T.A.R. Campania, sede di Napoli, sez. V, 1° dicembre 2022, n. 7518

Ordinanza contingibile e urgente – Presupposti – Pericolo potenziale – Situazione preesistente
Ai sensi dell'art. 54 co. 4 TUEL, anche il riscontro di uno stato dei luoghi che potrebbe divenire potenzialmente pericoloso per l'incolumità pubblica può legittimare il ricorso al potere extra ordinem da parte del Sindaco: la potenzialità di un pericolo grave per l'incolumità pubblica è sufficiente a giustificare il ricorso all'ordinanza contingibile e urgente, anche qualora essa sia nota da tempo o “si protragga per un lungo periodo senza cagionare il fatto temuto, posto che il ritardo nell'agire potrebbe sempre aggravare la situazione, nonché persino allorquando il pericolo stesso non sia imminente, sussistendo, comunque, una ragionevole probabilità che possa divenirlo, ove non si intervenga prontamente in seguito al riscontrato deterioramento dello stato dei luoghi” (ex multis, T.A.R. Lazio, Roma, sez. II bis, 24/04/2019 n. 5237).
T.A.R. Lazio, sede di Roma, sez. II-bis, 6 dicembre 2022, n. 16291