Urbanistica

Semplificazioni sul fotovoltaico e regole ad hoc per gli impianti flottanti

Le proposte di modifica al Dl Energia (con parere positivo del governo) approvate dalle commissioni della Camera. Lunedì il testo in Aula

di Massimo Frontera

(articolo aggiornato venerdì 8 aprile)
Nella giornata di ieri, giovedì 7 aporile e nella notte tra giovedì e venerdì le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera hanno completato l'esame del Dl Energia, che passa all'esame dell'Aula a partire da lunedì 11 aprile. L'articolo 9 del Dl Energia (n.17/2022) sulle semplificazioni all'installazioni di impianti di energia da fonti rinnovabili è stato uno degli articoli più "bersagliati" dalle forze politiche al fine di sblindare ulteriormente l'installazione di impianti fotovoltaici, diversi da quelli da montare su edifici residenziali e industriali. Tra le proposte di modifica approvate dalle commissioni della Camera c'è anche quello che punta a semplificare la realizzazione di impianti "flottanti", cioè posati su specchi d'acqua, come bacini idrici creati da dighe, laghi e anche canali di irrigazione.

L'emendamento targato 5 Stelle (prima firmataria Deiana) è appunto dedicato a spianare la strada alla realizzazione e all'esercizio degli impianti flottanti fino a 10 MW di potenza (con relative opere funzionali e di connessione alla rete), grazie alla procedura semplificata (ex articolo 6, comma 1 Dlgs 28/2011), ferme restando le regole sulla Via e con eccezione delle aree sottoposte a tutela. Il testo proposto prevede un'attuazione con Dm Mite-Mef con la definizione di criteri per la realizzazione e il posizionamento degli impianti sugli specchi d'acqua.

Sul fotovoltaico si concentrano anche altre proposte di modifica sulle quali c'è stato l'ok dei relatori e del governo. Un altro emendamento 5 Stelle (primo firmatario Masi) propone per gli impianti di media-grossa una procedura così graduata: Dia asseverata per impianti fino a 1 MW su aree proprie; procedura semplificata per impianti tra 1 e 10 MW; autorizzazione unica per gli impianti oltre 10 MW. Approvata anche la proposta arrivata da Leu (primo firmatario Pastorino) che propone di elevare a 20 MW la dimensione degli impianti da sottoporre a Via regionale, con possibilità - in alcuni casi definiti che l'autorizzazione concessa possa valere come variante allo strumento urbanistico.

Approvate inoltre proposte di modifica che puntano a includere nel titolo autorizzativo una serie di interventi e opere connessi al funzionamento dell'impianto quando questi elementi siano considerati «necessari» o «indispensabili» all'impianto stesso. «Nel dl Energia licenziato questa notte - segnala la deputata Chiara Braga - sono state approvate molte proposte del Pd che consentiranno di accelerare la realizzazione di impianti di energia rinnovabile e di aumentare la nostra indipendenza energetica». In particolare la deputata segnala gli emendamenti approvati con i quali «sono state semplificate le procedure per il repowering degli impianti esistenti e la realizzazione delle infrastrutture elettriche, estesa la procedura semplificata a modifiche e interventi finalizzati a aumentare la produzione di energia verde».

Inoltre, riferisce Braga, «è stato cancellato il diritto all'accesso agli incentivi per il fotovoltaico a terra in aree agricole e rimossi vincoli eccessivamente restrittivi per lo sviluppo dell'agrivoltaico compatibile con l'attività agricola, coerentemente con l'obiettivo di salvaguardare il suolo libero per il suo valore ambientale e per l'importanza che soprattutto in questa fase assume per la produzione agroalimentare, evitando così speculazioni a danno degli agricoltori». «Si è ulteriormente ampliata - prosegue Braga - la possibilità di realizzare con procedura libera il fotovoltaico nelle zone A e nei centri storici per favorire la generazione distribuita di energia pulita, salvaguardando le aree di effettivo pregio architettonico e paesaggistico».

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