La casa efficiente? Temperatura a 24° e bolletta a 240 euro l'anno
Residenzialità sostenibile. Un edificio in legno a Mezzocorona (Trento), costruito prima del Covid, sperimenta soluzioni innovative e sensori che monitorano le condizioni interne per controllare i costi
(Foto: il condominio LignoDoc di Mezzocorona)
Tutto intorno, il paesaggio della Piana Rotaliana in Val d'Adige, terra di vino rosso e spumanti, varia al mutare delle stagioni. L'inverno con il suo gelo e l'estate con la sua cappa di calore influiscono sull'ambiente e sulle condizioni di vita delle persone. Fra le quattro mura del condominio LignoDoc di Mezzocorona– visto da fuori un edificio moderno, elegante, ma come tanti – la temperatura resta invece stabile tutto l'anno. L'escursione nei sei appartamenti che compongono l'immobile varia fra 22 e 24 gradi. Un risultato raggiunto grazie all'involucro di pareti, tetto, solai e infissi, perché l'utilizzo di riscaldamento e raffrescamento è al minimo: la spesa a unità è di 240 euro l'anno e riguarda l'impianto rinnovabile a pellet, mentre l'energia elettrica è compensata dal fotovoltaico. L'edificio in legno è stato realizzato nel pre-pandemia con sistema CLT (X-lam) da sei famiglie riunite in cooperativa e ha utilizzato alcune tra le migliori tecniche dedicate al risparmio energetico e alla sostenibilità. In questo articolo, però, il punto di vista con cui vi raccontiamo la case history – nota al mondo della bioedilizia – non è la narrazione delle caratteristiche del progetto, ma quella del risultato certificato di come funziona la casa. Un risultato che gli abitanti sperimentano e leggono nelle misurazioni e in bolletta.
Peculiarità dell'edificio è che nel pacchetto del tetto e di una parete rivolta a Sud-Ovest sono stati inseriti una serie di sensori di misurazione temperatura/umidità, poi collegati ad altrettanti data-logger: questo permette, a casa abitata, di avere una visione quotidiana e regolare del passaggio delle temperature e dell'umidità all'interno delle stratigrafie e consente il controllo continuo del comportamento termo-igrometrico della struttura, oltre che alla verifica del livello di CO2 e quindi della salubrità dell'aria interna all'abitazione. «Al di là di ciò che viene dichiarato sulla carta e in fase di progetto, l'importante è cosa poi succede nella realtà e come si reagisce in fase di conduzione dell'immobile», racconta Claudio Pichler, uno dei proprietari, che è anche direttore marketing del gruppo Ergepearl, composto dalle aziende Riwega, 3therm e Roorox, che si occupano di materiali e sistemi nel campo dell'efficienza energetica, del benessere abitativo e della sicurezza. Grafici alla mano, è evidente come l'involucro riesca a gestire e smorzare quasi completamente le escursioni termiche esterne.
Grazie alle prestazioni della VMC, si mantiene l'umidità relativa interna in un range tra il 40% e il 60% e il livello di CO2 tra i 400 e i 1000 ppm. «La combinazione tra questi tassi di temperatura, umidità e CO2 fanno sì che all'interno dell'edificio si viva sempre in situazione di comfort-zone, che era fin dal principio il nostro obiettivo – spiega Pichler – con il valore aggiunto del risparmio energetico ed economico, che non fa mai male». C'è poi un altro aspetto, spesso trascurato, ma non all'interno di questo edificio: il comfort acustico è ai massimi livelli (ben al di sopra dei limiti chiesti dalla norma e per tutti i rumori) e il fattore luce è stato studiato nei minimi dettagli. «Entrambi questi elementi – prosegue Pichler – erano prerogative essenziali per le certificazioni che abbiamo deciso di perseguire, cioè CasaClima Gold/Nature e Arca Gold». Non ultimo, l'edificio è dotato di tutti i sistemi di sicurezza per chi dovrà manutenerlo: perché la qualità riguarda tutti gli aspetti di un fabbricato.