Urbanistica

Rinascita per l'Ospedale al Mare di Venezia: diventerà (forse) un parco tecnologico dedicato alla sanità digitale

Cdp (attraverso Cdp Investimenti Sgr) accetta l'offerta vincolante dell'imprenditore tedesco Frank Gotthardt, fondatore di CompuGroup Medical

di Massimo Frontera

Forse questa volta c'è un futuro futuribile per il fu Ospedale al Mare del Lido di Venezia, il sanatorio realizzato negli anni 30 che ha cessato l'attività negli anni '70. Non è diventato il Palazzo del Cinema, non è diventato un resort di lusso, ma potrebbe diventare un parco tecnologico dedicato alla salute. La novità è stata comunicata da Cassa depositi e prestiti, che attraverso la sua società di gestione immobiliare (Cdp Investimenti Sgr), ha in pancia, come si dice, numerosi, vasti e pregiati complessi immobiliari in cerca di un futuro. Tra questi c'è appunto il complesso, ormai fatiscente, che si estende su un'area di sei ettari del Lido di Venezia. Per piazzare l'ospedale al Mare del Lido di Venezia Cdp ha trovato un "fidanzato" tedesco: l'imprenditore Frank Gotthardt, fondatore e presidente di CompuGroup Medical, attivo nel settore della sanità digitale. Ed è proprio il settore della sanità che potrebbe regalare al'immobile una nuova vita. Cdp comunica di aver accettato l'offerta vincolante - il cui valore non è stato comunicato - dell'imprenditore che intende riconvertire la struttura in un «parco tecnologico (eHealth Technopark) dedicato all'innovazione e alla ricerca nella sanità digitale e finalizzato allo sviluppo, implementazione e commercializzazione di applicazioni innovative e di intelligenza artificiale per il settore medicale».

Per ora, dunque, siamo all'offerta vincolante. «Il trasferimento della proprietà del complesso a favore di Frank Gotthardt - spiega Cdp - si perfezionerà a conclusione dell'iter amministrativo di valorizzazione ed all'ottenimento delle autorizzazioni da parte di tutti gli Enti interessati, prodromici all'avvio della realizzazione del progetto di sviluppo che sarà promosso dal futuro acquirente, denominato Progetto MARE». Il nuovo "fidanzato" tedesco dovrà pertanto farsi conoscere e presentare il progetto al territorio e alle istituzioni. L'avventura comincia ora.

Come è noto, il complesso era stato individuato come sede del nuovo Palazzo del cinema di Venezia. Erano i primi anni 2000, le archistar imperversavano, e si provò a realizzare il sontuoso progetto firmato da Rudy Ricciotti con i 5+1 (lo studio genovese fondato Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, che oggi seguono percorsi professionali separati). Il sogno si infrange a causa dell'amianto trovato nel corso dello scavo effettuato per far posto agli ampi spazi interrati previsti dal progetto. Gli scavi si fermano perché da sotto terra riemerge una grande quantità di amianto illegalmente seppellito. Lo scavo resta ricordato il "buco" del Palacinema. Il progetto si ferma e infine tramonta.

In tempi più recenti, dopo il passaggio del complesso a Cdp, si concretizza una nuova possibile valorizzazione, questa volta nel settore del turismo. Cdp individua la catena italiana Th Resort e quella francese del Club Med per la riconversione del complesso. Ma anche in questo caso il progetto non va avanti. Oggi la novità che arriva dalla Germania. Il cerchio sembra chiudersi: dopo la nascita all'insegna della funzione sanitaria, il venire meno del progetto del Palacinema a causa di motivi sanitari, si apre una prospettiva, sempre all'insegna della sanità, adeguata ai nostri tempi digitali.

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