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Elezioni, l'agenda Uncem per i candidati sui temi della montagna

Serve una specifica attenzione per i territori, per le aree interne, per le comunità delle Alpi e degli Appennini e per le aree montane

di Daniela Casciola

La Legislatura che prenderà il via con le elezioni politiche del 25 settembre 2022 dovrà
avere una specifica attenzione per i territori, per le aree interne, per le comunità delle Alpi e
degli Appennini e per le aree montane. Con questa intenzione, Uncem fornisce ai candidati una agenza con 5 parole chiave: nuova fiscalità, riforma degli enti locali, digitalizzazione, ambiente e agricoltura.

Il 58,2% del territorio italiano è montano, vi risiede una popolazione di 14milioni di abitanti, in oltre 4.200 Comuni. Le mozioni approvate dalla Camera dei Deputati il 29 gennaio 2020 sono ancora oggi la base di una "Agenda montagna" che insista su fiscalità differenziata, riorganizzazione istituzionale, uso delle risorse comunitarie, riorganizzazione dei servizi (scuole, trasporti, sanità, assistenza), anche in deroga a leggi nazionali, in stretto coordinamento con le Regioni, al fine di definire politiche che attuino quanto già scritto nella legge sui piccoli Comuni (158/2017), nella legge sulla green economy (221/2015), nel Testo unico forestale (valorizzando le filiere del bosco).

«Dalle "aree pilota" della Strategia Aree interne (72 più 43) si giunga a politiche
territoriali specifiche per tutti i territori montani e interni del paese», scrive l'Unione nazionale di Comuni, Comunità ed enti montani .

Tra le principali richieste, il Pnrr deve essere per i territori. I bandi devono essere (ri)scritti per (con) i Comuni che lavorano insieme, per le comunità e per le imprese. Rifinanziare la Strategia delle Green Communities è necessario. Nella rimodulazione delle risorse Pnrr, condivisa con gli enti locali, è decisivo investire su foreste, scuole e digitalizzazione.

Serve dare attuazione alle leggi che già ci sono, inserendole nella cornice dei cicli istituzionali in atto (come l'autonomia differenziata delle Regioni) e utilizzando la legge sui piccoli Comuni 158/2017 come cornice giuridica sulla quale "appoggiare" l'applicazione della prossima legislazione, del Pnrr, della programmazione Ue, delle misure per la transizione ecologica e digitale, dei nuovi diritti di cittadinanza, delle filiere produttive.

Nel riordino del sistema fiscale, servono criteri di selettività e peculiarità per i territori montani. Occorre prevedere un pagamento dell'uso delle reti da parte dei giganti del web, trovando in questo modo risorse per investimenti nelle aree deboli. Qui si innesta il lavoro su fiscalità differenziata, centri multiservizio, difesa del commercio di vicinato, contrasto alla desertificazione.

È urgente un piano per la ricomposizione fondiaria: la frammentazione delle particelle è talmente elevata da bloccare completamente investimenti e nuove imprese in tanti territori montani. Serve un'azione nazionale sull'abbandono delle terre e sulle agevolazioni alla compravendita di terreni.

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