Urbanistica

Controlli preventivi rafforzati per contrastare le frodi sui bonus edilizi

Politica fiscale 2023-25: necessario proseguire l’attività di controllo sull’indebito utilizzo delle agevolazioni

di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Mantenere la guardia alta sul rischio di possibili frodi. Nel capitolo dedicato al contrasto e all’evasione fiscale, l’atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2023-2025 da poco firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, indica la necessità di proseguire nell’attività di controllo sull’indebito utilizzo di agevolazioni delle misure di sostegno a contribuenti e operatori economici. Proprio in quest’ottica, anche attraverso il ricorso ad analisi del rischio, «saranno rafforzati i controlli preventivi sulle comunicazioni di cessioni dei crediti agevolativi».

L’obiettivo è di «contrastare più efficacemente la cessione e l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti ovvero gli indebiti utilizzi della cessione del credito e dello sconto in fattura riferiti alle diverse agevolazioni introdotte nel settore immobiliare». Insomma, un segnale chiaro inviato a tutte le componenti dell’amministrazione finanziaria a puntare sempre di più sul fronte della prevenzione, giocando quindi d’anticipo sui possibili fenomeni di frode legati proprio ai bonus di natura edilizia.

Il presupposto dell’analisi e della selezione preventiva dovrà ispirare più in generale tutta l’attività di controllo. L’atto di indirizzo punta, infatti, a selezioni più mirate dei contribuenti con maggiore rischio di evasione, anche grazie all’utilizzo delle tecnologie informatiche di data analysis e dell’interoperabilità delle banche dati. Con una particolare attenzione alle analisi dei movimenti di capitale da e verso l’estero per importi rilevanti, «per intercettare forme di pianificazione fiscale illecita, meccanismi di sottodimensionamento di base imponibile che sfruttano le asimmetrie impositive e informative tra Stati, nonché fenomeni di indebita detenzione di diponibilità all’estero».

La chiave di volta è rappresentata da un irreversibile processo di digitalizzazione dell’amministrazione finanziaria, verso il quale si muove anche il Ddl di delega fiscale. L’atto di indirizzo parla espressamente di un miglioramento della qualità dei controlli che passa anche dal reclutamento e dalla formazione di professionalità in grado di utilizzare i nuovi strumenti e realizzare progetti di analisi avanzata utilizzando l’intelligenza artificiale, il machine learning e il text mining.

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