Imprese

Ucraina: da Sace supporto fino a un miliardo, accordi di Mermec e Webuild

Il big delle costruzioni collaborerà con Ukrhydroenergo, il principale gestore delle centrali idroelettriche in Ucraina, per valutare la fattibilità di nuove infrastrutture

di Celestina Dominelli e Carmine Fotina

La partita della futura ricostruzione dell'Ucraina è ancora incerta e l'Italia dovrà ritagliarsi un ruolo un passo alla volta. Un inizio è stata la Conferenza bilaterale organizzata ieri a Roma, che ha portato per ora a protocolli di intesa di due sole imprese italiane e quattro accordi a livello istituzionale.Lo schema del finanziamento internazionale della ricostruzione, ha sottolineato il ministro degli Affari esteri e vicepremier Antonio Tajani, è ancora da mettere a punto. Dal canto suo l'Italia, ha aggiunto, vuole mettere in campo Cdp e Simest per garantire supporto finanziario e credito all'export. Contemporaneamente Sace è pronta a riprendere l'attività di assicurazione interrotta nel 2022, sostenendo nuove operazioni. Come spiegato dal premier ucraino Denys Shmyhal, potrebbe arrivare un supporto fino a 1 miliardo (circa 975 milioni soprattutto su sanità e infrastrutture, anche se non ci sono ancora operazioni delineate). Sul tema delle garanzie, poi, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato il contributo italiano, con 100 milioni, al fondo della Bei "Eu for Ukraine".

Il ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, ha invece prospettato opportunità nei progetti per lo sminamento dei campi e per i produttori italiani di macchine agricole e macchine alimentari, ribadendo poi l'idea di supportare l'Ucraina nello sviluppo di un marchio "made in Ukraine" per favorire l'acquisto di prodotti locali. Sia Urso sia Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, hanno fatto riferimento all'impegno di imprese italiane nel progetto del corridoio ferroviario tra il retroporto di Horonda e l'interporto Quadrante Europa di Verona, con il possibile coinvolgimento dei porti di Venezia, Trieste, Ravenna. Salvini ha auspicato in generale un ruolo di Fs nei progetti italiani per l'Ucraina. Mermec e Webuild hanno firmato due protocolli con l'ausilio dell'Ice e della Farnesina. In particolare, Webuild collaborerà con Ukrhydroenergo, il principale gestore delle centrali idroelettriche in Ucraina, per valutare la fattibilità di nuove infrastrutture. Il gruppo Mermec (Angel Holding di Vito Pertosa) ha invece firmato con le Ferrovie Nazionali Ucraine "Ukrzaliznycja Jsc" un protocollo d'intesa per implementare nuove tecnologie per la sicurezza della rete ferroviaria.

Mentre Coldiretti, Filiera Italia e il consiglio agricolo ucraino, con il sostegno dei ministeri dell'Agricoltura dei due Paesi, lavoreranno a progetti nell'agroalimentare. Ulteriori fronti di collaborazione si aprono nell'acciaio. «Siamo pronti a riprendere i nostri rapporti con Metinvest, uno dei nostri principali fornitori - ha detto Emma Marcegaglia, presidente e ad di Marcegaglia Holding - tornando ad acquistare materia prima come facevamo prima della guerra». Un'intesa è stata poi siglata dall'Ice, l'agenzia italiana per il commercio estero presieduta da Matteo Zoppas, con il ministero degli Esteri ucraino per la promozione dell'interscambio commerciale. Si aggiungono le intese tra il Mimit e il ministero dell'Economia ucraino per la cooperazione tecnica in campo industriale e quella che sarà firmata oggi dal ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica con il corrispondente ministero ucraino su sviluppo sostenibile e protezione ambientale. La società di architettura e ingegneria One Works ha annunciato poi che lavorerà alla seconda fase di sviluppo del masterplan di ricostruzione di Mykolaiv.

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