Progettazione

Oice: il mercato cresce ancora ma se il Governo non interviene sul codice si rischia la paralisi

A febbraio rilevato un balzo in avanti per le gare di ingegneria e architettura con 562 bandi per 241 milioni: +51,5% nel numero e + 28,2% per il valore

di Al. Le.

«Il mercato cresce ancora, ma se il Governo non interviene sul nuovo codice, si rischia la paralisi per assenza di regole». Lo ha dichiarato il presidente dell'Oice, Giorgio Lupoi, commentando i dati dell'osservatorio Oice/Informatel sui bandi di progettazione. A febbraio lo studio rileva un balzo in avanti per le gare di ingegneria e architettura con 562 bandi per 241 milioni, +51,5% nel numero e + 28,2% per il valore sul febbraio 2022. Anche rispetto a gennaio 2023 il numero sale del 91,2% e il valore del 16,6%. Nel primo bimestre dell'anno per servizi di architettura e ingegneria sono stati pubblicati 856 bandi con un valore di 447,8 milioni (+37,8% in numero e +68,8% in valore sui primi due mesi del 2022), un dato trainato da 532 bandi per interventi Pnrr.

L'aumento dei bandi e del valore è dovuto anche al rilevante numero di concorsi di idee e di progettazione pubblicati a febbraio, dovuto alla scadenza, già prorogata dal decreto-legge "Aiuti-bis" dal 5 agosto 2022 al 18 febbraio 2023, per l'impegno delle risorse previste dal Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale. Sempre protagonisti agli accordi quadro che confermano il forte contributo al valore totale messo in gara anche in febbraio.

Confermata la forte presenza di Anas che ha pubblicato 12 bandi per accordi quadro con un valore di 44 milioni che dovranno poi tradursi in contratti attuativi nei prossimi anni. Anche le gare di sola progettazione hanno un andamento positivo, a febbraio sono state 436 con un valore di 108 milioni, con un incremento del 121,3% nel numero ma un calo del 24,5% nel valore su gennaio, ma con una crescita su febbraio 2022 dell'82,4% nel numero e del 36,8% nel valore.

«A febbraio abbiamo numeri ancora di rilievo e positivi– ha affermato Lupoi –, con la novità del boom dei bandi per concorsi di progettazione. Notiamo come alcune amministrazioni, soprattutto quelle che ricorrono massicciamente ad accordi quadro e appalti integrati, pubblichino in un arco molto breve numerosi ed impegnativi bandi di gara, con l'effetto di determinare una rarefazione della partecipazione, soprattutto nel caso degli appalti integrati, come ha anche sottolineato di recente l'Ance. In generale, comunque, il volume della domanda pubblica si pone su livelli alti, come mai avvenuto nelle nostre serie storiche di dati. Sarà interessante verificare nei prossimi mesi quale sarà l'andamento, anche in relazione allo spostamento degli incarichi del PNRR su fasi successive e sull'esecuzione dei lavori. In prospettiva il profilo che desta maggiore preoccupazione rimane quello delle regole e quindi del nuovo codice dei contratti, che ignora proprio quella disciplina che oggi viene applicata per affidare progetti, direzione lavori e collaudi».

Per il presidente dell'Oice «il Parlamento ha fornito al Governo importanti indicazioni, con una maggiore sensibilità e attenzione al nostro settore, penalizzato da una bozza di codice che ha abbandonato la centralità del progetto esecutivo e ha colpevolmente dimenticato l'intera disciplina sugli affidamenti e sull'aggiudicazione delle procedure oggi prevista nella linea guida Anac 1/2016 (l'unica non trasfusa nel nuovo codice) e prima ancora dal dpr 207/2010. Bisogna intervenire su veri e propri vuoti normativi, frutto probabilmente anche della scarsa presenza di tecnici nella Commissione speciale che ha lavorato al nuovo codice: dall'assenza di disciplina sulla responsabilità del progettista e sulle relative copertura assicurative, alla disciplina del subappalto e a quella dei compensi. Pur comprendendo che il tempo è tiranno e che la scadenza di fine marzo si avvicina, riteniamo che vi sia ancora spazio per colmare questo vulnus, seguendo le indicazioni del Parlamento, così da assicurare ai RUP un minimo e certo, nonché collaudato, schema di regole. I tempi ci sono, chiediamo che ci sia anche la volontà di farlo, senza pericolosi rinvii a probabili se non certi decreti correttivi. In assenza di ciò il rischio non sarà il blocco della firma da parte dei Rup, orfani di regole, ma il blocco del mercato».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©