Urbanistica

Case sospese «in quota»: il progetto di Jesolo in lizza al Nobel dell'architettura

Architettura architettura contemporanea per un investimento di 15 milioni nella città veneziana

di Paola Pierotti

(Nell'immagine il render del progetto)
A Jesolo, in Piazza Carducci, c'è un nuovo progetto di architettura contemporanea, con case in quota, affacciate sul mare, in lizza con altre 20 opere italiane per la prossima edizione del Mies Van Der Rohe Award, il nobel dell'architettura dove sono in competizione 532 nuove opere costruite negli ultimi due anni in giro per l'Europa. Si tratta di nuovo edificio residenziale, con 47 alloggi (di tagli variabili da 60 a 100 mq), con un basamento commerciale. L'iniziativa è promossa da Numeria sgr e progettata da ElasticoFarm con BPlan. Costo di costruzione: 14,3 milioni di euro.Su una superficie di 4.500 mq, il comparto si articola in una quota commerciale di 1.600 mq a cui si aggiungono 3.380 mq di residenziale; il parcheggio interrato è di 3mila mq, gli spazi condominiali esterni con piscina al piano rialzato sono di 2mila mq e c'è anche un percorso pubblico di altri 480 mq.

«Numeria – racconta Stefano Pujatti di ElasticoFarm – aveva acquistato l'area dove insisteva il museo storico della cittadina veneta, sul sedime ha costruito il nuovo complesso mixed use, denominato Le batiment descendant l'escalier e poco lontano è stato realizzato il nuovo museo, ricollocato come da piano urbanistico. Considerato che la parte commerciale si sarebbe strutturata in modo piuttosto rigido, per poter essere appetibile sul mercato abbiamo scelto di separare le due funzioni con un vuoto che ospita oggi una terrazza con piscina, staccando così l'edificio da terra, rialzando il tutto di un piano e attrezzando con delle amenities lo spazio intermedio». Il concept valorizza la localizzazione e l'orientamento dell'immobile. «Come per una vigna, dove tutta l'uva deve prendere il sole – racconta Pujatti – tutte le case di questo comparto, pensate anche per un turismo stagionale, devono avere la massima esposizione. Da qui è nata la forma ad anfiteatro e la volontà di privilegiare la disposizione a Nord».

Case con ballatoi affacciate sulla laguna, terrazze e facciata principale del complesso verso il mare. «I balconi – commenta l'architetto – creano spazi e ambienti autonomi, con una specifica identità: possono essere utilizzati come parti privati, come spazi di percorrenza o di sosta condivisa». Architettura attenta al tema della distribuzione, separazione delle funzioni e creazione di uno spazio-podium, calmo e per il relax, per offrire servizi aggiunti all'abitare. Questi i tre temi che Pujatti elenca per descrivere il dna dell'operazione di Numeria che si era proposta di differenziarsi, come alternativa, in un contesto caratterizzato da architetture (alcune più fortunate di altre) con torri piuttosto che con edifici con corridoi centrali, più vicine alle tipologie classiche delle strutture alberghiere. «Il nostro progetto – spiega Pujatti – assolve il duplice ruolo di riuscire a rispondere alle esigenze degli investitori, studiando nuove opportunità per l'ambiente e per i suoi abitanti».

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