Urbanistica

Sul riordino dei bonus primi movimenti anche in Parlamento

La proposta: due aliquote di sconto, 60% per i capienti fiscali e 100% per i meno abbienti

di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Una netta divisione tra capienti e incapienti, con percentuali di agevolazione differenziate per livelli di reddito. Una revisione complessiva degli interventi agevolabili, privilegiando lavori di messa in sicurezza antisismica ed efficientamento energetico. E due aliquote di sconto fiscale al 60 e al 100 per cento. Sono gli elementi cardine della proposta di legge firmata da quattro componenti della commissione Finanze della Camera in quota Lega: Alberto Gusmeroli, Alberto Bagnai, Laura Cavandoli e Giulio Centemero. Una proposta che assume rilevanza strategica perché, di fatto, recepisce l'ordine del giorno votato il 3 aprile, che impegnava il Governo a valutare «la riorganizzazione della disciplina generale delle agevolazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione edilizia», fissando anche i primi paletti di merito come l'individuazione di una percentuale unica di agevolazione per le attività di recupero del patrimonio immobiliare. «La logica della proposta di legge - racconta proprio Gusmeroli - è di dividere i cittadini tra capienti fiscali e non capienti fiscali. Se un cittadino è capiente fiscale, il bonus avrà una percentuale del 60% e sarà utilizzabile da 5 a 20 anni.

Se un cittadino non è capiente fiscale (o meno abbiente) potrà avere uno sconto a copertura del costo, quindi pari al 100%, e potrà anche avere lo sconto in fattura e la cessione del credito». Tutto questo manterrebbe in sicurezza i conti pubblici, presuppone «una rigida demarcazione degli interventi agevolabili, perché bisogna puntare sull'efficientamento energetico e sismico».L'idea è avviare un'opera di forte semplificazione delle molte agevolazioni che oggi riguardano i lavori di efficientamento: un contribuente, in teoria, ha infatti a disposizione diverse aliquote a diversi massimali di spesa, a volte anche cumulabili. La proposta punta a unificare superbonus, sismabonus ed ecobonus, facendoli funzionare dentro un unico contenitore. «Sicuramente è una base di discussione per le associazioni di categoria e, più in generale, un'opportunità per tutti i player del settore», conclude Gusmeroli che ipotizza anche di agire sul periodo di tempo delle agevolazioni, che deve essere lungo (anche decennale) per dare un orizzonte certo al mercato. Potrebbe, così, diventare un primo riferimento in vista dei lavori della prossima legge di Bilancio, quando il riordino dei bonus finirà sul tavolo del Governo.

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