Fisco e contabilità

La Consulta ferma la Corte dei conti: niente danni erariali al Casinò della Vallée

L’esimente vale anche per gli atti amministrativi se hanno natura politica

di Gianni Trovati

La Corte dei conti non aveva titolo per sindacare la scelta della Regione Valle d’Aosta di intervenire con un aumento di capitale nel 2014 per salvare il Casinò della Vallée di Saint Vincent. Quindi le condanne per un danno erariale di 16 milioni complessivi indirizzate a 18 politici regionali l’anno scorso sono nulle. E la Regione deve restituire gli 8 milioni già incassati.

Lo ha deciso la Corte costituzionale nella sentenza 90/2022 depositata ieri (relatrice Sciarra). I giudici delle leggi hanno annullato la sentenza 350/2021 con cui la terza sezione centrale d’appello della Corte dei conti aveva chiuso la vicenda della ricapitalizzazione. E lo hanno fatto perché «non spettava allo Stato, e per esso alla Corte dei conti» adottare la sentenza che «ha accertato la responsabilità amministrativa, con conseguente condanna per danno erariale, dei consiglieri regionali che hanno votato per l’approvazione della delibera» sulla ricapitalizzazione del Casinò.

Più del caso specifico, è importante inquadrare il principio indicato dalla Corte, che ovviamente va oltre i confini della Valle d’Aosta. La delibera sulla ricapitalizzazione è un atto amministrativo, e in quanto tale sarebbe escluso dall’ombrello dell’insindacabilità che copre le «funzioni tipiche» dei consigli regionali. Ma se si va oltre la forma, sostiene la Consulta, la delibera rientra nell’esercizio «o di una funzione riconducibile a valutazioni di ordine eminentemente politico-strategico», perché attuava la scelta di fondo fra rilancio e fallimento del Casinò. In quanto tale rientra nel «nucleo caratterizzante delle funzioni consiliari», coperte dall’esimente politica.

La decisione fa cadere le basi della sentenza della Corte dei conti. Che era arrivata alla condanna dei 18 politici, tra cui i due ex presidenti Augusto Rollandin e Pierluigi Marquis, contestando anche di aver ritoccato la consistenza reale delle perdite subìte dal Casinò per irrobustire l’apparente opportunità dell’operazione di salvataggio.

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