Imprese

Trasporto dei passeggeri, ristori alle aziende per il caro gasolio

Arriva la seconda tranche di aiuti: altri 15 milioni per i ristori alle imprese

di Flavia Landolfi

È pronta la seconda tranche dei ristori per le aziende di trasporto passeggeri su strada, un comparto fiaccato prima dalla crisi pandemica e poi da quella innescata dalla guerra in Ucraina e che rappresenta una realtà di oltre 5 mila imprese, un patrimonio di oltre 30 mila autobus e 30 mila addetti, con un fatturato che nei tempi d’oro ha sfiorato i 3 miliardi di euro.

Si è acceso semaforo verde agli ultimi 15 milioni dei 30 complessivi stanziati per il 2022 e che con decreto del ministero delle Infrastrutture di concerto con quello dell’Economia saranno nuovamente erogati alle imprese che gestiscono le linee di bus commerciali su gomma. «Si tratta - spiega Nicola Biscotti, presidente dell’Anav (associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) – di un parziale aiuto a un settore che ha subito perdite di fatturato nel 2020-2021 che hanno raggiunto circa l’80% rispetto al 2019». Lo stop imposto dalla pandemia è una ferita ancora aperta per le imprese del settore. «Nel 2022, nonostante la ripresa dei servizi, il fatturato non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemia, mentre i costi di produzione dei servizi risentono di un incremento del costo del gasolio di oltre il 23% e di una spinta inflazionistica che Istat ha cristallizzato a novembre scorso in un +8,1 per cento», prosegue Biscotti.

In questo scenario si inserisce il fondo da 15 milioni «destinato - come recita il testo del decreto Mit-Mef - a compensare fino al 40 per cento dei minori ricavi registrati nel primo trimestre 2022 rispetto al medesimo periodo dell'anno 2019, per un importo massimo per ciascuna impresa non superiore all’8 per cento della dotazione del medesimo Fondo». Ovviamente i conti vanno fatto al netto di eventuali obblighi di servizio pubblico che esulano dai ristori concessi dallo Stato. Il funzionamento del Fondo è a ripartizione redistributiva: lo chiarisce il testo del provvedimento quando stabilisce che nel caso in cui «le risorse finanziarie disponibili siano inferiori alla somma delle compensazioni richieste ed ammissibili, il contributo da erogare alle imprese richiedenti è proporzionalmente ridotto per ciascuna impresa beneficiaria».

Per accedere al Fondo occorrerà presentare domanda con la certificazione degli importi risultanti dal bilancio consuntivo depositato per il 2019 o, se del caso, che non vi sia obbligo di deposito del predetto bilancio, dalle scritture contabili registrate relative al primo trimestre dell'esercizio finanziario 2019, nonché una dichiarazione dello stesso rappresentante legale dell’impresa relativa agli importi registrati nelle scritture contabili relative al primo trimestre dell’esercizio finanziario 2022. Vale la pena di ricordare che i contributi sono cumulabili con altri aiuti compatibilmente con il nuovo Quadro temporaneo della Commissione europea

A gestire le pratiche per le imprese sarà Consap, mentre le fasi procedimentali saranno affidate a un decreto dirigenziale in uscita nell’arco delle prossime due settimane.

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