Personale

Al via il rinnovo del contratto della dirigenza delle funzioni centrali

Si parte dalla semplificazione delle procedure e del sistema di relazioni sindacali

di Gianluca Bertagna e Salvatore Cicala

Lo scorso 16 gennaio il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato l'atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale dei dirigenti delle Funzioni centrali relativo al triennio 2019/2021, che interesserà circa 6mila unità tra dirigenti e professionisti.

Il documento che si forma nella cornice dei principi definiti dalla direttiva madre, contiene gli indirizzi propedeutici alla contrattazione collettiva relativa ai dirigenti delle amministrazioni del comparto delle Funzioni centrali: ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici.

La firma del documento è fondamentale perché consente di far entrare nel vivo le trattative con le parti sociali.

L'Aran, infatti, sulla scorta dell'atto di indirizzo ha convocato i sindacati per i primi giorni di febbraio (Nt+ Enti locali & edilizia del 17 gennaio) per dare ufficialmente avvio alla contrattazione.

L'atto di indirizzo, dopo aver fissato il perimetro finanziario entro cui deve essere condotta la contrattazione collettiva del triennio, fornisce le linee di indirizzo sulle tematiche che dovranno essere affrontate.

In primo luogo si parte dalla semplificazione delle procedure e del sistema di relazioni sindacali. Nel perseguire un obiettivo di chiarezza delle disposizioni e di alleggerimento degli oneri amministrativi, la disciplina contrattuale relativa alle relazioni sindacali dovrà modellarsi su principi di collaborazione, di dialogo sociale e di soluzione dei conflitti, cercando di promuovere modalità relazionali snelle e con limitati adempimenti procedurali.

Sul versante della formazione la contrattazione collettiva avrà il compito di individuare gli opportuni strumenti per la valorizzazione e l'accrescimento formativo del personale dirigenziale.

La parte più corposa delle direttive attiene all'incentivazione della performance organizzativa ed individuale.

La Funzione pubblica evidenzia come il conseguimento dei risultati da parte del dirigente e la loro valorizzazione diviene direttamente funzionale al processo di miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza della pubblica amministrazione e può determinare l'attivazione di un percorso virtuoso, all'esterno e all'interno dell'amministrazione, anche in conseguenza dei comportamenti organizzativi realizzati nell'ambito del team in cui il dirigente opera.

Il contratto collettivo nazionale, in relazione alle proprie materie di competenza, può svolgere un ruolo decisivo in tale ambito, in quanto le norme contrattuali possono ulteriormente implementare lo stretto collegamento esistente tra valutazione della prestazione/conseguimento dei risultati, la corresponsione della retribuzione di risultato e la formazione, ciò anche al fine di orientare il conferimento degli incarichi (conferimento, in ogni caso, non oggetto di contrattazione, ma che trova anche nella valutazione un criterio discretivo e orientativo decisivo in base agli articoli 19 e 21 del Dlgs n. 165 del 2001).

In particolare, la contrattazione collettiva, pur non potendo regolare i sistemi di valutazione, è comunque competente per la definizione delle quantità retributive da destinare alla premialità (produttività individuale e collettiva).

Infine, particolare attenzione viene posta al welfare professionale (che, nel ribadire che la copertura di tali costi dovrà essere ricercata nell'ambito delle risorse destinate alla contrattazione nazionale e integrativa, prevede la possibilità di promuovere forme di convenzionamento tra amministrazioni per lo sviluppo di soluzioni di welfare comuni) e la parità di genere.

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