Urbanistica

Superbonus, pressing bipartisan per le compensazioni dei crediti incagliati con gli F24

Tra le circa 300 proposte di modifica al Dl 11/2023 anche emendamenti mirati a superare il blocco delle cessioni seguito alle sentenze della Cassazione

di Mauro Salerno

Pressing bipartisan, di tutti i gruppi parlamentari, per sbloccare i crediti d'imposta dei bonus edilizi incagliati attraverso le compensazioni. Tra gli emendamenti al dl Superbonus compaiono quelli, tutti molto simili, di FdI, FI, Lega, Pd, M5S, Noi moderati, Azione/Iv, Verdi e delle Minoranze linguistiche che aprono alla possibilità di compensare con l'F24, così come richiesto da Abi e Ance. Il modello non viene nominato esplicitamente ma gli emendamenti, se approvati, ne permetterebbero l'utilizzo.

Altri due emendamenti di FI e M5S prevedono invece la possibilità per le banche di cedere i crediti alle partecipate pubbliche, sulla scorta di quanto richiesto in audizione dai rappresentanti dei costruttori.

Gli emendamenti prevedono che per i periodi di imposta dal 2023 al 2027, le banche e la società Poste Italiane possono utilizzare in compensazione per i debiti fiscali da versare allo Stato i crediti di imposta, «a condizione che la relativa acquisizione da parte della banca o di Poste Italiane si perfezioni, tramite l'accettazione dei crediti da parte del cessionario, in data successiva a quella di entrata in vigore del presente decreto. Le disposizioni di cui al periodo precedente - si legge nei testi - si applicano anche ai crediti d'imposta relativi alle spese sostenute nel 2023 per i medesimi interventi, per i quali ricorrano le condizioni di cui all'articolo 2, commi 2 e 3».

Gli emendamenti variano nella percentuale delle somme raccolte da portare in compensazione. La Lega ad esempio, che nell'emendamento ricalca una proposta di legge del 2020, propone l'1%; Azione/Iv il 2%, chiedendo anche la proroga della comunicazione al 31 maggio; FdI il 3 per cento.

Nelle circa 300 richieste di modifica dei partiti ci sono poi le richieste di modifica che prevedono lo stop al profilo penale e al sequestro preventivo del credito nel caso in cui chi lo riceve sia in buona fede. L'idea è al centro di alcuni emendamenti di FdI e di FI che puntano a superare alcune delle motivazioni che hanno portato al blocco delle cessioni, dopo che le sentenze della Corte di Cassazione dello scorso 28 ottobre hanno confermato la possibilità per l'amministrazione finanziaria di disporre il sequestro preventivo dei crediti d'imposta anche se i cessionari sono estranei al reato e hanno agito in buona fede. Rimangono invece immutate - spiegano gli emendamenti - le norme in caso di dolo.

«Ferme le ipotesi di dolo», si legge nell'emendamento di FdI a prima firma Mariangela Matera, «è in ogni caso escluso con riguardo ai cessionari, il sequestro preventivo a chi ha acquistato la cessione dei crediti con espressa, deroga esplicita all'articolo 321, del codice penale, prevedendo l'esclusiva responsabilità in capo al soggetto originariamente beneficiario del credito d'imposta, senza coinvolgimento del terzo, di modo che i cessionari in buona fede, estranei a ogni reato, non possano essere destinatari di provvedimenti di sequestro preventivo». Allo stesso modo, l'emendamento di Forza Italia prevede, «ferme le ipotesi di dolo», che i crediti d'imposta derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura «non possono essere oggetto di sequestro».

Spunta soluzione rapida per crediti in scadenza
Spunta anche l'idea di soluzione rapida per consentire la cessione dei crediti edilizi maturati nel 2022, ma attualmente bloccati nell'iter di approvazione in banca e con la scadenza del 31 marzo che minaccia la loro decadenza (vanno registrati entro quella data all'Agenzia delle Entrate). Secondo quanto si apprende il governo sarebbe pronto, attraverso un comunicato legge, a dare parere favorevole alla soluzione individuata nei giorni scorsi dal relatore del dl Superbonus, Andrea de Bertoldi (Fdi), che consente di iscrivere il credito sulla piattaforma dell'Agenzia delle Entrate fin dal momento in cui viene preso in carica dalla banca.

I tempi di discussione
Le votazioni in commissione dovrebbero iniziare tra una decina di giorni, mentre il 27 marzo è calendarizzato l'avvio della discussione in Aula (poi il decreto, che scade il 17 aprile, dovrà passare in Senato). Ma se per il relatore Andrea de Bertoldi (FdI) proprio il numero «contenuto» degli emendamenti «aiuterà il dialogo tra le parti», nella maggioranza si evidenzia già qualche crepa. Con un voto in Assemblea, su richiesta di FdI, si è infatti deciso il rinvio alla prossima settimana dell'esame di una mozione di Forza Italia sul superbonus. Episodio che le opposizioni hanno letto come segnale di una spaccatura nel centrodestra: per il M5s la maggioranza «è divisa», per il Pd «non ha ancora una posizione».

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