Imprese

Trasporti, dal 26 aprile in gara 300 milioni Pnrr per i bus green

Decreto di Giorgetti avvia le domande per i contratti di sviluppo: priorità a filiere con i componentisti per veicoli elettrici. Dal React-Eu ulteriori 175 milioni per il rinnovo delle flotte locali

di Carmine Fotina

Si apre il 26 aprile la gara per i 300 milioni che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) riserva alla creazione di una filiera di autobus elettrici. È un ulteriore sportello per le domande delle imprese, dopo che ieri si è aperto quello relativo ai nuovi contratti di sviluppo per le filiere produttive (3,1 miliardi di cui 1,7 a valere sul Pnrr).

Il decreto firmato dal ministro dello Sviluppo economico (Mise) Giancarlo Giorgetti mette in atto l’investimento del Pnrr che punta a sostenere fino a 45 progetti per la produzione di veicoli elettrici e connessi (con esclusione degli autobus ibridi) per il rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale. Si utilizzeranno i contratti di sviluppo ma in alternativa, se non saranno assorbite tutte le risorse, si potranno attivare altre misure. Nella valutazione delle proposte il soggetto gestore, Invitalia, dovrà tenere conto anche della capacità di attivare una filiera, in pratica una rete di imprese fornitrici della capofila con particolare riferimento alle Pmi. Tra gli elementi di considerazione ci sarà la produzione di componentistica, l’industrializzazione di nuove tecnologie internet of things applicate al trasporto pubblico, di sensori e sistemi digitali per il monitoraggio continuo e la manutenzione predittiva, la guida assistita, la gestione delle flotte, la sicurezza dei trasporti, il dialogo bus-terra. I progetti potranno riguardare anche tecnologie e sistemi di ricarica elettrica.

Il Mise spera di attrarre domande da parte di diverse imprese italiane, evitando che i fondi Pnrr vadano soprattutto a produttori extra-Ue a partire dalle imprese cinesi. Industria Italiana Autobus, Iveco, l’umbra Rampini sono alcuni dei possibili player e operazioni nel mercato dei bus elettrici sono allo studio di EnelX. Le domande si aprono alle 12 del 26 aprile e i programmi devono garantire l’attivazione della produzione di autobus o delle relative componenti entro il 30 giugno 2026. Possono essere finanziati anche progetti in essere relativi a domande presentate sulla base del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile (direttiva Mise del 19 novembre 2020).

Il 40% delle risorse è riservato a progetti nelle regioni del Sud e le imprese dovranno rispettare la clausola europea Dnsh (do no significant harm, cioè non arrecare danni all’ambiente) e quella per la priorità, in caso di incrementi occupazionali, all’assunzione di lavoratori che percepiscono interventi di sostegno del reddito, disoccupati per licenziamento collettivo o addetti che provengono da aziende del territorio coinvolte in tavoli di crisi. «Coinvolgendo sia grandi produttori sia piccoli componentisti - dice il ministro Giorgetti - puntiamo allo sviluppo di una competitiva filiera produttiva di autobus sul territorio nazionale, in grado di intercettare la domanda di mezzi di trasporto destinati a rinnovare il parco circolante nelle città promuovendo una mobilità sostenibile».

Proprio ieri il ministero delle Infrastrutture, nel frattempo, ha ufficializzato che una dote aggiuntiva di 175 milioni del programma europeo React-Eu andrà al rinnovo di autobus extra-urbani e sub-urbani, in questo caso non solo per l’elettrico ma anche per veicoli ibridi, a metano e a idrogeno.

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