Personale

Integrativi, dai fondi ai premi in busta tutte le istruzioni per i contratti

L’iter parte con la definizione della delegazione e la proposta della giunta sugli stanziamenti

di Gianluca Bertagna

Il contratto integrativo 2023-2025 è la principale sfida per gli enti locali dopo la stipula del contratto nazionale del 16 novembre 2022. Se anche l’articolo 8, comma 4 prevede come regola generale di avviare la contrattazione integrativa aziendale entro il primo quadrimestre, visti i tempi di adozione degli strumenti di programmazione è proprio in questo periodo che si concentrano i primi confronti tra enti e sindacati per la definizione del decentrato.

Sul punto arriva il Quaderno operativo n. 42 dell’Anci che oltre a contenere una bozza del contratto integrativo spiega come agire nelle fasi propedeutiche alla stipula. Le allegate proposte di delibere di giunta sono uno strumento pronto all’uso su cui impostare le procedure.

Ma andiamo con ordine. L’iter si avvia con la definizione (o conferma) della delegazione trattante di parte pubblica e la proposta della giunta di eventuali stanziamenti di parte variabile del fondo decentrato che sono automatiche e sistematiche. Si pensi allo 0,22% del monte salari 2018 – che va suddivisa in quota proporzionale rispetto al 2021 tra fondo ed elevate qualificazioni – o alle altre voci più famose come l’incremento fino all’1,2% del monte salari 1997 e delle somme legate a scelte organizzative, gestionali e di politica retributiva.

Conosciute queste informazioni e i relativi stanziamenti spetta al dirigente o al responsabile di servizio adottare la determinazione di costituzione del fondo decentrato che permetterà di sedersi al tavolo della contrattazione dopo che la giunta avrà indicato alla delegazione trattante le indicazioni sugli obiettivi da raggiungere con i sindacati.

Di tutti questi passaggi l’Anci fornisce completa documentazione. A ogni ente non rimarrà altro che compilare gli atti con i propri importi. La parte del leone, però, è costituita dalla bozza di contratto integrativo. Il documento è estremamente completo e contiene tutte le materie previste dall’articolo 7 del contratto nazionale. Alcune sono di natura prettamente economica – come la performance o la disciplina dalle indennità – altre si riferiscono alla gestione del rapporto di lavoro: turno, reperibilità, orario, tempo parziale.

È presente anche un articolo sul welfare integrativo per ricordare che gli enti hanno la possibilità di contrattare anche questo benefit per i dipendenti, integrando il fondo con risorse specifiche che recentemente la Corte dei conti della Liguria con la delibera 61/2023 ha ritenuto fuori dal limite 2016.

Rispetto ai compensi erogabili ai dipendenti, gli allegati al Quaderno contengono esempi di disciplina sull’utilizzo del fondo a partire dai criteri – che vanno contrattati – per le selezioni per i differenziali stipendiali, i passaggi economici che hanno sostituito le progressioni orizzontali. Per ogni indennità, poi, sono indicate le regole per l’erogazione e i parametri che i lavoratori devono possedere per accedere ai benefici economici.

La partita della contrattazione è quindi iniziata. Il Quaderno Anci è un grande aiuto per gli enti che non debbono farsi lasciare scappare la possibilità di giungere il prima possibile alla stipula dei decentrati.

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