Imprese

Ferrovie, per la galleria di base del Brennero 1,7 miliardi di extra costi

L’investimento sale a 10,5 miliardi: pesano i rincari dei materiali e dell’energia. Italia e Austria hanno già attivato le procedure per reperire i finanziamenti

di Marco Morino

Una galleria ferroviaria tra le più lunghe del mondo; un’opera unica e innovativa che ha richiesto il ricorso a tecniche complesse usate solo in pochi cantieri; un’occasione per creare lavoro, con l’obiettivo comune di consegnare all’Europa il tunnel dei record che permetterà ai cittadini e alle merci di correre sotto le Alpi. Tutto questo è la galleria di base del Brennero, un tunnel ferroviario lungo 64 chilometri che collegherà l’italiana Fortezza con l’austriaca Innsbruck e da lì verso Monaco di Baviera (Germania), aggiungendo l’ennesima tratta alla costruzione della metropolitana d’Europa, i collegamenti Ten-T dell’alta velocità ferroviaria sostenuti dall’Unione europea e destinati a collegare gli angoli più remoti del continente. Un progetto che, tra i gruppi italiani delle costruzioni, vede in prima fila Webuild (ex Salini Impregilo), a cui fa capo una filiera di quasi mille imprese. Ora però quest’opera mastodontica, pensata per alleggerire il traffico pesante lungo l’autostrada del Brennero, vede aumentare i costi di realizzazione rispetto a quanto era stato preventivato. Al momento sono stimati extra costi per circa 1,7 miliardi di euro. Ma andiamo con ordine.

A valle di un’accurata analisi è stato effettuato, da parte della società di progetto Bbt (società per azioni controllata con il 50% ciascuno da Italia e Austria), l’aggiornamento dei costi della galleria di base del Brennero. La previsione del nuovo costo a vita intera è pari a 10,5 miliardi di euro, rispetto a un valore originario di 8,8 miliardi.

Al finanziamento dell’infrastruttura contribuisce anche l’Unione europea, in quanto considerato progetto strategico per favorire il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia. La quota rimanente dei costi viene sostenuta in parti uguali da Austria e Italia.

L’ultimazione del tunnel è attesa realisticamente tra una decina d’anni, in ogni caso ben oltre il 2030. Quindi il rischio che i costi di realizzazione finali possano ulteriormente crescere sarà sempre presente.

La stima dei costi del progetto, spiega una nota di Bbt, si articola come segue: il costo base aggiornato per la realizzazione dell’opera, comprensivo dell’attrezzaggio ferroviario, risulta pari a 8,54 miliardi di euro (base prezzi 01/01/2023); i costi previsti per i rischi ammontano a 1,092 miliardi di euro; 903 milioni di euro sono calcolati per l’adeguamento monetario preventivo, ovvero l’inflazione futura presunta per i costi ancora da sostenere.

L’aggiornamento dei costi deriva principalmente dai forti incrementi dei prezzi dei materiali e dell’energia registrati nel settore delle costruzioni.

A seguito dell’aggiornamento sulla stima dei costi, sono state avviate le procedure di richiesta dei finanziamenti nazionali: in Italia, sono stati compiuti i passi preliminari per l’avvio della procedura istruttoria volta all’ottenimento di una nuova delibera Cipess. In Austria, i costi aggiornati sono stati trasmessi a Öbb (le ferrovie federali austriache) in modo che possano essere considerati in vista del prossimo accordo quadro.

In parallelo, gli uffici dell’Unione europea che erogano i finanziamenti comunitari sono costantemente coinvolti nel processo decisionale e realizzativo dell’opera e hanno di recente confermato il pieno supporto strategico e finanziario da parte della Commissione al progetto, fino al suo completamento. Per far fronte agli impegni di spesa già assunti, Italia e Austria beneficiano attualmente di un cofinanziamento da parte della Ue in misura del 50% per le attività di progettazione e prospezione e in misura del 40% per le attività di realizzazione delle gallerie principali. Bruxelles ha infatti garantito fino a oggi un cofinanziamento complessivo pari a circa 1,6 miliardi di euro. Inoltre, Bbt sta partecipando al bando per il cofinanziamento europeo nell’ambito del nuovo programma Cef 2021-2027, per ottenere il cofinanziamento dei costi che sosterrà a partire dal primo luglio 2023. I risultati del bando sono attesi per l’estate 2023.

Intanto si continua a scavare su entrambi i versanti: lo scorso 2 maggio, nel lotto di costruzione austriaco Gola del Sill-Pfons, la fresa Lilia ha iniziato lo scavo della galleria principale est da Ahrental in direzione sud (Italia). La seconda fresa Ida, che scaverà la galleria principale ovest da Ahrental verso sud, comincerà a metà giugno 2023.

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