Amministratori

Amministrazione, conti e sicurezza: le priorità della sfida tra i candidati

di Vera Viola

La priorità è riorganizzare la macchina amministrativa allo scopo di far ripartire i troppi investimenti bloccati e ridare ai cittadini servizi adeguati a una città moderna. Ci vorranno almeno mille assunzioni, per Gaetano Manfredi, il candidato al ruolo di sindaco di Napoli sostenuto da Pd e da Movimento 5 stelle, Leu e l’intero arco del centro sinistra: il candidato che finora è stato considerato favorito, in una campagna elettorale accesa ma composta.

Lo è invece la sicurezza, e a questo scopo chiederebbe al prefetto l’istituzione di un tavolo permanente a cui il sindaco dovrebbe sempre partecipare, Catello Maresca, magistrato in aspettativa, sostenuto da uno schieramento di centro destra ma con molte divisioni, e un rapporto difficile con Fdi e Lega. Maresca ha dovuto anche fare i conti con la bocciatura, per vizi di forma o ritardo nella presentazione, di quattro liste che lo appoggiavano.

Il tavolo sulla sicurezza urbana è considerato «fondamentale», anche da Antonio Bassolino, l’ex sindaco rinato dopo le numerose assoluzioni da processi per lo più legati alla crisi dei rifiuti campana, e oggi ancora più combattivo ed efficace, nelle vesti del politico navigato e di buon intuito. Bassolino, che cerca e ottiene sostegni trasversali, persino nella destra, sogna una Napoli che ritrovi la grandeur dei secoli d’oro puntando soprattutto sulla cultura «come grande risorsa civile e produttiva», oltre che sulla qualità urbana. La giovane Alessandra Clemente, ex assessore della giunta di Luigi De Magistris (sostenuta da Potere al Popolo, Civica 20-30, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano) è in un certo senso l’espressione della continuità rispetto alle amministrazioni uscenti, ma è anche pronta a rivedere priorità e strategie. «Napoli deve diventare città delle opportunità – diceva qualche giorno fa in occasione di un pubblico confronto – per tanti giovani che troppo spesso sono costretti ad andarsene. Facendo leva sulla sua bellezza dirompente, sulle stazioni dell’arte, sui suoi atenei, la città deve crescere senza perdere identità». In corsa anche Matteo Brambilla, originario di Monza, 52 anni, candidato a sindaco per quella parte del Movimento 5 stelle che è contraria alla nuova direzione. Rossella Solombrino (Equità Territoriale) - Manager finanziario, di 36 anni.

Asili nido carenti, trasporti quasi inesistenti, edilizia scolastica al palo, gravi fragilità ambientali. L’elenco delle proposte dei candidati è molto lungo e in cima c’è la situazione finanziaria del Comune. «Il Bilancio recentemente approvato prevede un ripiano di 300 milioni entro il 2023 – dice l’ex rettore ed ex ministro della Università e della Ricerca –. È stato indispensabile un intervento straordinario per la città per rendere la spesa corrente libera e far fronte ai bisogni dei cittadini». Primo mossa di Manfredi ancor prima di accettare la candidatura: un Patto per Napoli garantito da Conte e Letta. Si discute di strumenti da utilizzare. «Sarà necessaria anche una battaglia per eliminare gli squilibri nella ripartizione delle risorse ancora troppo affidata al criterio della spesa storica e troppo a vantaggio del Nord», sostiene Alessandra Clemente. «Occorre attuare la legge sulle città metropolitane mai attuata. Napoli ha un’area metropolitana da 3,5 milioni di abitanti», sottolinea Maresca. E sarà necessario anche maggiore dialogo con le altre istituzioni, Regione in primis, abbandonato nell’era di De Magistris. «Lo farei per due – afferma Bassolino – anche se il governatore lo disertasse, poiché la sinergia è doverosa e obbligatoria». I candidati parlano di trasporti efficienti, di giovani che trovino lavoro, di nuovi investimenti locali ed esteri, di scuole moderne, di periferie riqualificate.

L’attenzione degli analisti è già al possibile ballottaggio. Maresca e Bassolino non si sbilanciano sul candidato che appoggerebbero. Clemente punta sull’ex sindaco.

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