Imprese

Iren, l’Ebitda oltre 1 miliardo - La cedola balza del 10,5%

Il costo dell'energia traina volumi e profitti - L'utile a 303 milioni

di Cheo Condina

Ricavi in forte crescita, soprattutto per la fiammata dei prezzi delle materie prime, ma soprattutto un Ebitda che sfonda quota 1 miliardo di euro e un utile in robusta crescita, che determina un aumento del dividendo oltre le attese. È questo, in estrema sintesi, il bilancio di Iren che in sostanza conferma come per le multiutility il 2021 – nonostante alcuni elementi di incertezza – sia stato un anno più che positivo, anche se in Borsa il titolo Iren ieri ha chiuso in ribasso dell’1,7% a 2,38 euro.

Se il fatturato del gruppo è cresciuto del 33% a 4,95 miliardi, il dato che balza all’occhio e certamente più significativo è quello dei margini lordi, arrivati a 1,016 miliardi (+9,6%), grazie «al prezzo dell’energia elettrica in forte incremento rispetto all’esercizio 2020 e al maggior contributo dei servizi di dispacciamento». Ciò anche in scia all’ulteriore incremento della base clienti, in aumento di 126 mila unità a oltre 2 milioni, che fanno ormai del gruppo controllati dai Comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia un operatore tendente alla dimensione nazionale.

L’accelerazione del business è testimoniata anche dall’ebit, che si è portato a 454 milioni (+9,3%), e dall’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti, arrivato a 303 milioni (+26,7%) grazie anche – si spiega - a un provento fiscale non ripetibile di circa 32 milioni. Di qui la proposta del cda ai soci di distribuire un dividendo pari a 0,105 euro per azione, in crescita del 10,5% rispetto allo scorso anno. In parallelo, infatti, l’indebitamento finanziario netto è leggermente calato a 2,9 miliardi mentre gli investimenti lordi sono stati pari a 955 milioni (+4,7%).

Proprio gli investimenti potrebbero rappresentare il pezzo forte del 2022 della multiutility. Per l’anno in scorso, ha precisato in conference call con gli analisti il Ceo Gianni Vittorio Armani, a livello di Ebitda «confermiamo il tasso di crescita del 6% rispetto ai risultati del 2021 mentre il buon rapporto tra debito finanziario netto e margini lordi riportato nel 2021 ci permette di aumentare gli investimenti previsti fino a 1,5 miliardi di euro, 200 milioni in più rispetto alle stime del business plan». «Ci aspettiamo un’accelerazione nello sviluppo delle rinnovabili come richiesto dall’Italia per superare la crisi energetica», ha aggiunto il manager, il quale ha puntualizzato che nonostante l’aumento dei Capex viene confermata la guidance di 3,4 volte per il rapporto tra debiti finanziari ed ebitda.

«Le operazioni di M&A effettuate nel corso dell'anno ci hanno permesso di incrementare la presenza territoriale del gruppo nelle sue aree di riferimento migliorando la qualità del servizio a beneficio dei territori e comuni», ha precisato invece il presidente Renato Boero.

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