Urbanistica

Recovery Plan: alle ferrovie quasi 25 miliardi e riforme e corsia veloce per i cantieri

All'Alta velocità 14,79 miliardi per tre dorsali e sei tratte. Autorizzazioni in 6 mesi (invece di 11)

di Massimo Frontera

Per potenziare la rete ferroviaria - includendo alta velocità/capacità, materiale rotabile, nodi, stazioni e ammodernamenti tecnologici - il Recovery Plan che oggi il premier Mario Draghi presenta alla Camera assegna complessivamente 24,77 miliardi per vari interventi elencati nella misura "M3C1 - Rete ferroviaria ad Alta velocità/capacità e strade sicure". Le risorse (200 milioni in meno rispetto all'ultima bozza) salgono a 28,3 miliardi se si considerano i 3,2 miliardi del fondo complementare, come indicato dal Pnrr. Insieme ai soldi il Piano annuncia anche un pacchetto specifico di semplificazioni dedicate alle opere ferroviarie che promettono di dimezzare i tempi autorizzativi e di sveltire anche l'iter di approvazione del contratto di programma con Rfi.

Per quanto riguarda le risorse la parte del leone la fanno le reti ad alta velocità, che assorbono quasi 15 miliardi (14,79). I tre progetti previsti al Mezzogiorno - completamento della Napoli-Bari, della Palermo-Catania e della Salerno-Reggio Calabria - valgono 4,64 miliardi. Quasi doppio (8,57 miliardi) l'impegno economico per le tre linee da completare nel Nord Italia: la Brescia-Padova, la Liguria-Alpi e la Verona-Brennero (inclusa la Fortezza-Verona). All'avanzamento di tre dorsali nel Centro-Sud sono assegnati 1,58 miliardi. I progetti finanziati sono la Roma-Pescara, la Orte-Falconara e la Taranto-Battipaglia.

Investimenti nel Mezzogiorno Quasi 3 miliardi (2,97) vengono stanziati per la linea di investimento dedicata al "Potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave". Il riferimento, si legge nel testo, è ai «valichi di confine svizzeri sulla Liguria-Alpi» e alle «dorsali centrali e di accesso ai porti e nelle regioni del Sud». Uno specifico capitolo è dedicato all'investimento per il «potenziamento, elettrificazione e resilienza delle ferrovie nel Sud», con una dote di 2,4 miliardi. Sempre nel Mezzogiorno, vengono previsti 700 milioni per il «miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud». Ancora al Sud, vengono assegnati 940 milioni al potenziamento delle reti ferroviarie regionali.

Accelerazione sul contratto di programma
Torna la promessa di accelerare l'iter di approvazione del Contratto di programma tra ministero delle Infrastrutture e Rfi. La misura annunciata fin dal precedente governo Conte (dall'allora ministra Paola De Micheli) rispunta nel Pnrr: «Attraverso la proposta di riforma - si legge nel documento - verrà accelerato l'iter di approvazione del Contratto di Programma quinquennale tra MIMS e RFI e delle sue variazioni annuali, consentendo di velocizzare la progettazione e la realizzazione dei lavori».

Taglio dei tempi di approvazione delle opere
Anche su ciascun appalto previsto dal Pnrr il governo promette una forte semplificazione. Per accelerare la realizzazione dei progetti «il Mims proporrà una modifica normativa, per anticipare la localizzazione dell'opera al momento del 'Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica' (Pfte), anziché attendere la progettazione definitiva». Il vincolo all'esproprio viene anticipato alla fase di localizzazione dell'opera (in variante al Prg) mentre tutte le «ulteriori autorizzazioni» saranno ottenute «nelle successive fasi di progettazione, senza la convocazione della 'Conferenza dei Servizi', in deroga alla Legge n. 241/1990». Il territorio interessato dall'opera, si legge nel documento, «viene vincolato sotto il profilo urbanistico, inibendo di conseguenza l'attività edificatoria da parte dei terzi con un risparmio economico per espropri nella fase realizzativa». Con questo pacchetto di deroghe «il tempo complessivo impiegato per l'iter di approvazione dei progetti (di fattibilità, definitivo ed esecutivo) sarebbe ridotto dagli attuali 11 mesi a 6 mesi, pari al 45% del tempo complessivo».

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