Personale

Piao, dagli esiti della prima applicazione un quadro a macchia di leopardo

Ancora molti dubbi n particolare nella concreta introduzione dell'elemento di maggiore innovazione, il perseguimento del valore pubblico

di Arturo Bianco

Le amministrazioni locali, come tutte le Pa a eccezione delle scuole, devono dare corso alla adozione del Piano Integrato di Attività e di Organizzazione per il triennio 2023/2025. Questo documento ha infatti una valenza triennale, ma deve essere modificato con cadenza annuale, per cui l'adozione, anche nella parte finale dello scorso anno, del piano per il triennio 2022/2025 non esenta dall'obbligo della sua adozione. Siamo in presenza di un vero e proprio vincolo, la cui mancata applicazione è sanzionata con i divieti di effettuare assunzioni di personale e di conferire incarichi di collaborazione a soggetti esterni, nonché è fonte di possibile maturazione di responsabilità dirigenziale.

Si deve però evidenziare che numerosi dubbi sono ancora aperti e che gli esiti della prima applicazione della disposizione sembrano consegnarci un quadro a macchia di leopardo. Un quadro che emerge in particolare nella concreta introduzione dell'elemento di maggiore innovazione, il perseguimento del valore pubblico, obiettivo su cui non a caso l'Anci sta concentrando i propri sforzi di supporto agli enti.

Il termine per l'adozione del Piao è fissato per gli enti locali nei 30 giorni successivi alla approvazione del bilancio preventivo. Per cui non si deve assumere come termine quello del 31 gennaio, che è dettato per le sole amministrazioni statali. Appare opportuno chiarire se i 30 giorni decorrono dalla data di effettiva approvazione del bilancio nell'ente, sulla falsariga di quanto previsto per l'approvazione del Peg, o se esso decorre dalla scadenza di quello stabilito per l'approvazione del bilancio preventivo. Solamente a partire da questa data sembra operare il divieto di effettuare assunzioni di personale per gli enti inadempienti, divieto che peraltro cessa a partire dalla tardiva adozione del piano. Anche su questo punto è comunque utile un chiarimento.

L'inclusione nel Piao del piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza si porta dietro il superamento del termine del 31 gennaio per l'adozione di questo documento, mentre ovviamente quello per la pubblicazione della relazione sulla attività svolta nell'anno precedente permane. Siamo in presenza di una conclusione che si deve ritenere come obbligata; basti pensare che altrimenti si dovrebbe continuare nella prassi di ritenere che il Piao debba fare perennemente riferimento a documenti già approvati. Anche su questa lettura, che peraltro è coerente con le indicazioni fornite dall'Anac sull'adozione del piano anticorruzione del 2022, un chiarimento è quanto mai opportuno.

L'unico documento incluso nel Piao per il quale è necessario fare riferimento a un testo già approvato è il piano annuale e triennale del fabbisogno del personale. Questo documento deve infatti essere allegato al Dup e, quindi, va approvato entro il 31 luglio dell'anno precedente o comunque almeno prima dell'approvazione del bilancio preventivo, ragione per cui non può che essere adottato prima del Piao, che va invece approvato dopo l'adozione del bilancio preventivo.

Occorre infine ricordare che nel Piao, sulla base delle indicazioni dettate dal decreto del Ministro per la Pubblica amministrazione adottato d‘intesa con quello dell'Economia e delle Finanze in data 30 giugno 2022 e che contiene lo schema di Piao, nella sottosezione struttura organizzativa deve essere inserito il «Modello di rappresentazione dei profili di ruolo», cioè il documento con cui ogni ente, in attuazione del Dl 36/2022, delle Linee Guida della Funzione pubblica del 14 settembre e delle novità dettate dal contratto in attuazione della revisione dell'ordinamento professionale, individuano i profili da utilizzare nell'ente.

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