Fisco e contabilità

Osservatorio Pa, per metà degli italiani lo smart working è un'opportunità per l'efficienza della Pubblica amministrazione

Otto su 10 hanno utilizzato i servizi digitali con Spid, Cie o appIO, ma il 41% avrebbe bisogno di formazione

di Daniela Casciola

Lo smart working nella Pa è considerato un'opportunità per un'amministrazione più efficiente e moderna dal 49% della popolazione. I meno convinti sono gli over 55, che raggiungono comunque il 43%. Il 32% degli italiani ritiene, invece, che il lavoro agile nella Pa possa facilitare i comportamenti opportunistici e l'assenteismo, mentre il 19% lo ritiene ininfluente. Negli ultimi mesi il Governo ha comunque spinto per un ritorno al lavoro in presenza; secondo la maggior parte degli italiani (43%) dietro questa scelta c'è il timore di non riuscire a garantire servizi di pari qualità al cittadino. Ne sono convinti soprattutto gli intervistati della fascia 18-34 e del centro Italia. Il 36%, invece, è convinto che il motivo sia legato all'impossibilità di controllare in modo diretto l'operato dei dipendenti.

Sono i risultati della seconda edizione dell'Osservatorio Pa «La Pubblica Amministrazione di fronte alle sfide dell'innovazione», realizzato da Fpa, società del Gruppo Digital360, in collaborazione con l'Istituto Piepoli attraverso un'indagine demoscopica condotta su un campione di 1.023 persone, rappresentativo della popolazione italiana.

L'osservatorio evidenzia un vero e proprio plebiscito per il digitale: secondo l'80% degli italiani la digitalizzazione della Pa produce benefici per cittadini e imprese, il 32% ritiene che la Pa abbia effettivamente fatto passi in avanti nell'ultimo anno, mentre solo il 13% la vede ancora poco innovativa. Anche grazie alla spinta del green pass, nell'ultimo anno otto italiani su dieci hanno utilizzato almeno una volta i servizi digitali della Pa tramite strumenti come Spid, Cie o appIo, ma la maggior parte lo fa ancora sporadicamente e il 41% dichiara che avrebbe bisogno di un corso di formazione per potervi accedere. Quel che spaventa del digitale è soprattutto il rischio frodi e il timore che un problema informatico possa impedire di ottenere un servizio.

Dall'Osservatorio emerge che nonostante sia al centro del dibattito nazionale, ben il 28% degli italiani non conosce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) nemmeno per sentito dire. Un fenomeno diffuso soprattutto tra le donne (35%) e i giovani nella fascia d'età tra i 18 e i 34 anni (35%). E per il 43% dei cittadini la comunicazione da parte delle istituzioni è stata insufficiente e poco chiara, solo un italiano su 10 ritiene che il Piano sia stato spiegato in modo efficace, con trasparenza e chiarezza. Chi conosce i contenuti del Pnrr, però, riconosce il ruolo della Pubblica amministrazione come soggetto attuatore e insieme destinatario degli interventi di ammodernamento. Le priorità per la Pa, secondo gli italiani sono innanzitutto la semplificazione delle procedure amministrative (soprattutto tra i meno giovani), poi nuove assunzioni e digitalizzazione della macchina pubblica.


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