Urbanistica

Tav, in Francia è completata la prima tratta: «A regime 12 cantieri con oltre 4mila operai»

Con il crollo dell’ultimo diaframma sono stati completati i lavori per i primi dieci chilometri e mezzo del tunnel di base

di Filomena Greco

L’ultimo chilometro e mezzo scavato con tecnica tradizionale è stato uno dei lavori più complessi finora realizzati nel cantiere della Torino-Lione. Con il crollo dell’ultimo diaframma, ieri mattina poco dopo le 10,30, sono stati completati i lavori per i primi dieci chilometri e mezzo del tunnel di base, tra Saint Martin la Porte e La Praz, in Francia. Lavori iniziati nel 2015 per realizzare un tunnel geognostico in asse con la galleria di base, diventato poi il primo tratto completato della galleria sud. Telt, il promotore pubblico italo-francese dell’opera, ha assegnato i lavori per lo scavo del tunnel di base su territorio francese – tre lotti per un totale di 45 chilometri, 90 considerando che il progetto prevede un tunnel a doppia canna – mentre si sta completando la fase di gara per assegnare i lavori di scavo sul territorio italiano – tra fine 2022 e inizio 2023 – dove al momento è attivo il cantiere di Chiomonte. Qui si sta attrezzando il tunnel della Maddalena con la realizzazione delle nicchie necessarie alla movimentazione dei mezzi. Il prossimo step sarà l’assegnazione della gara per l’allestimento tecnologico della galleria.

Sul lato francese si tornerà a scavare verso l’Italia a partire dalla prossima primavera. I raggruppamenti di imprese che si sono aggiudicati i lavori si stanno insediando nelle aree di cantiere e nei prossimi mesi saranno attrezzate le frese da impiegare durante gli scavi e saranno realizzate le aree di montaggio. «Questa prima tratta della galleria è stata realizzata in due tempi – spiega il direttore generale di Telt Mario Virano – una prima parte dello scavo è stato realizzato con la talpa e concluso nel 2018, una seconda fase, assai complessa, è servita a realizzare l’ultimo chilometro e mezzo. Siamo passati dai 10-15 chilometri al giorno scavati con la fresa ai 30-40 centimetri di avanzamento con tecniche tradizionali, per la presenza di roccia carbonifera. La fine dei lavori è una tappa importante perché questa fase di indagine ci ha aiutato a capire quali tipologie di roccia ci troveremo davanti e come ottimizzare le future attività di scavo». Sul fronte della sicurezza, aggiunge Virano, «stiamo facendo un salto di scala» visto anche il numero di imprese impiegate. Nasce così Mission_S, programma lanciato da Telt per avvicinarsi alla mortalità zero sui cantieri grazie a tecnologia, formazione e misure di sicurezza, da implementare lungo tutta la catena di appalto e subappalto. A cominciare dalle imprese assegnatarie dei lavori: il raggruppamento guidato da Webuild-CSC Costruzioni (insieme a Vinci Constructions France TP, CSC Entreprise de Constructions, Dodin Campenon Bernard) che realizza le nicchie nella galleria della Maddalena di Chiomonte, il raggruppamento LYTO (VINCI Construction Grands Projets, mandataria, Dodin Campenon Bernard, VINCI Construction France, Webuild e Bergteamet) attivo nella realizzazione dei pozzi di ventilazione del tunnel ad Avrieux e nel tratto del tunnel di tunnel di base da scavare tra Saint-Martin-la-Porte e Modane, infine il raggruppamento guidato da Implenia (con Implenia France/NGE/Itinera/Rizzani de Eccher) impegnato nel cantiere per il tratto di tunnel di base tra il portale di ingresso a Saint-Julien-Montdenis e Saint-Martin-la-Porte.

Dodici i cantieri a regime, nove quelli già insediati o affidati. Oggi lungo la tratta internazionale della Torino-Lione lavorano un migliaio di persone, a regime saranno 4mila, senza contare i lavoratori dell’indotto. Le frese impiegate negli scavi saranno 7 in totale e nel 2025, anno centrale per la realizzazione dell’opera, saranno tutte al lavoro contemporaneamente. Il costo della tratta è stato fissato in 8,6 miliardi. La trattativa con l’Europa per portare la quota di Bruxelles dal 40 al 55% inizierà a settembre e si concluderà a gennaio del 2023.

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