Appalti

Concorrenza: più gare per servizi locali, gas, porti, strutture sanitarie

Via libera del consiglio dei ministri. Ultimi veti dei partiti: saltano le aperture su notai e inceneritori

di Carmine Fotina

Oltre 30 articoli, una decina di settori interessati, 6 deleghe al governo. È costruito attorno a questi numeri il disegno di legge per la concorrenza approvato ieri dal consiglio dei ministri. Si tratta di una delle riforme più attese del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ne prevedeva in realtà la presentazione in Parlamento già entro luglio. I ritardi riflettono le difficoltà di cucire un provvedimento condizionato in questi mesi dalle spinte contrastanti dei partiti della maggioranza, dalle resistenze dei singoli ministri e, in entrambi i casi, dai timori per le reazioni delle categorie più coinvolte. Alla fine il testo, atteso ora alla prova del Parlamento, perde diversi pezzi rispetto al disegno originario.

Resta il nodo dell’attuazione della direttiva Bolkestein: non c’è l’attesa accelerazione sulle gare per gli stabilimenti balneari e il commercio ambulante. Prevale il veto della Lega. Si procede solo a una delega al governo che entro 6 mesi dovrà costituire un sistema informativo sulle concessioni, che ne dettagli beneficiari, durata, rinnovi e «proficuità dell’utilizzo economico del bene». Si prevede di affidare al ministero dell’Economia la banca dati, ma in realtà un monitoraggio era stata già previsto fin dal 2010 (decreto ministeriale del 30 luglio relativo al progetto “Patrimonio Pa”). Sui balneari, si attende anche la sentenza del Consiglio di Stato e in caso di bocciatura della proroga al 2033 il tema della gare potrebbe tornare sul tavolo.

Nel testo di ingresso in consiglio dei ministri ieri mancava la norma, non gradita a Lega e Forza Italia, che avrebbe autorizzato i notai a esercitare le funzioni su tutto il territorio nazionale. Presente invece la delega per il riordino del settore taxi, Ncc e app stile Uber: i sindacati dei tassisti hanno già preannunciato la mobilitazione. Ok anche alle gare regionali per il convenzionamento dei privati con il Servizio sanitario nazionale.

Per il riordino dei servizi pubblici locali si punta a un’altra delega di 6 mesi. L’obiettivo principale è limitare il ricorso alle esclusive a favore delle partecipate dagli enti locali (in-house) con motivazioni anticipate e rafforzate, ma non vincolanti, per le mancate gare per i grandi affidamenti. La disciplina dei servizi pubblici viene estesa anche al trasporto locale. È invece saltata la norma sullo spacchettamento nella gestione dei rifiuti in house, contestata da Pd, M5S e Iv. Restano le procedure accelerate per le autorizzazioni locali degli impianti di smaltimento: scaduti i termini e ulteriori 15 giorni, scatta il commissariamento del governo. Robusto il capitolo sui porti, che si presterà a discussioni. Sono previste con in via ordinaria, senza delega, gare avviabili anche su istanza di parte tramite avviso senza più necessità di un decreto delle Infrastrutture. Ma viene abolito il divieto di cumulo delle concessioni per la medesima attività nei casi di porti di rilevanza economica internazionale e nazionale, mossa non proprio pro-competitiva secondo alcuni sindacati. Non passa invece la deregulation dell’autoproduzione, su cui c’era forte timore di proteste dei lavoratori portuali. Controversa anche l’estensione del risarcimento diretto per l’Rc auto, che secondo i produttori di moto avrà un effetto boomerang sui costi assicurativi per le due ruote.

Nel capitolo energia-ambiente figurano le norme per facilitare le gare locali per il gas e l’obbligo in capo ai concessionari autostradali di indire gare per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica. Le concessioni idroelettriche restano alle Regioni che entro il 2022 dovranno però prevedere gare secondo «parametri competitivi, equi e trasparenti» con «congruo indennizzo» per gli investimenti dei concessionari uscenti. Altre misure riguardano partecipate pubbliche, banda ultralarga, farmaci, semplificazioni per l’attività d’impresa, servizi postali, poteri Antitrust, nomine delle Authority.

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