Fisco e contabilità

Certificazione Covid, dalla Ragioneria i primi numeri 2021 per ogni Comune e Provincia

All'inizio del mese di marzo poi saranno resi noti i dati definitivi

di Patrizia Ruffini

Ecco i primi dati "provvisori" per la certificazione Covid riferita all'anno 2021. La Ragioneria generale dello Stato ha pubblicato i valori delle entrate Imu-Tasi, Addizionale Irpef, Ipt e Rc auto per facilitare le prime simulazioni della certificazione Covid-19. All'inizio del mese di marzo poi saranno resi noti i dati definitivi; mentre, per la messa in linea dei modelli della certificazione sull'applicativo web del pareggio di bilancio, occorrerà attendere la fine del mese di marzo.

Entro il 31 maggio 2022 Città metropolitane, Province, Comuni, Unioni di comuni e Comunità montane beneficiari delle risorse per l'emergenza, saranno tenuti a inviare la certificazione sull'utilizzo delle risorse effettuato nel corso del 2021 firmata dal sindaco (o Presidente), dal responsabile del servizio finanziario e dall'organo di revisione.

Con decreto del ministero dell'Economia e delle finanze, di concerto con il ministero dell'Interno 28 ottobre 2021 è stato approvato il modello da utilizzare per inserire i valori della perdita di gettito connessa all'emergenza epidemiologica da Covid-19, al netto delle minori spese e delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato a ristoro (articolo 1, comma 827, della legge 30 dicembre 2020 n. 178).

Da novembre 2021 sono conosciuti i dati dei ristori, che da quest'anno abbracciano anche gli eventuali avanzi 2020. Ora è la volta dei dati provvisori di fonte F24 e Anci, per singolo ente, riferiti sia all'anno 2021 sia all'anno 2019 distribuiti in quattro file. Con riferimento al 2019 sono pubblicati i valori definitivi, che saranno riportati pre-compilati nella colonna "Accertamenti 2019 (b)" della Sezione 1- Entrate del Modello Covid-19/2021 e che erano già presenti nel del modello riferito all'anno 2020. Solo per la voce Addizionale comunale Irpef, invece, sono presi in considerazione i dati della colonna "Accertamenti 2020 (a)" del Modello Covid-19/2020.

I dati 2021 sono quelli comunicati dal Dipartimento delle Finanze aggiornati al 7 febbraio. Nello specifico, per i versamenti F24, il valore è quello del gettito, al lordo di ogni trattenuta, risultanti dalle deleghe di versamento Imu riferite all'anno 2021 effettuate entro il 28 gennaio 2022 e di quelli risultanti dalle deleghe di versamento relative alle altre entrate tributarie effettuate entro il 31 dicembre 2021. La Ragioneria precisa anche che i versamenti F24 fanno riferimento ai codici comune indicati nelle deleghe e possono, quindi, risentire di eventuali errori commessi dai contribuenti.

Il file relativo all'Addizionale comunale Irpef contiene due fogli. Il primo, "Dati prospettati", presenta i valori definitivi di gettito 2020 e i dati provvisori 2021 dei comuni per i quali il Modello Covid-19/2021 avrà valorizzate le colonne "Accertamenti 2019 (b)" e "Accertamenti 2021 (a)" della Sezione 1 – Entrate. Il secondo foglio, "Dati non prospettati", contiene invece l'elenco di 81 Comuni per i quali le suddette colonne non saranno valorizzate. Per questi enti, i dati definitivi di gettito 2020 e i dati provvisori di gettito 2021 riportati nel foglio hanno solo valenza informativa. In sede di compilazione del Modello Covid-19/2021, questi enti avrebbero dovuto, infatti, compilare le colonne dedicate alle politiche autonome in aumento o in diminuzione, producendo sul saldo complessivo della certificazione il medesimo effetto neutro derivante dalla mancata prospettazione dei dati. Da qui, la scelta di semplificare l'attività di certificazione per questi enti, non esponendo nei modelli il relativo gettito.

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