Urbanistica

Manovra, agli investimenti altri 89 miliardi: priorità a strade, metropolitane e Adriatica

Un tweet del ministro Enrico Giovannini ha spiegato che 32 miliardi andranno a opere infrastrutturali di competenza del Mims

di Giorgio Santilli

Il governo conferma che la priorità della politica economica è la crescita e in particolare - in coerenza con il Pnrr - una crescita spinta dagli investimenti pubblici: stanzia quindi nella legge di bilancio altri 89 miliardi con un nuovo fondo quindicennale, che va dal 2022 al 2036, come ha spiegato il premier Mario Draghi. «Abbiamo una forte crescita degli investimenti pubblici e privati e da qui parte la spinta più forte alla crescita», ha aggiunto il ministro dell’Economia, Daniele Franco. Draghi ha anche fatto un conto complessivo degli investimenti previsti nei prossimi 15 anni che, considerando i fondi stanziati in precedenza, quelli del Pnrr e i nuovi fondi in arrivo con questa manovra, arriveranno a 540 miliardi.

A cosa andranno gli 89 miliardi di nuovi fondi? Alcune cifre le hanno fatte direttamente Draghi e Franco nella conferenza stampa di ieri sera: per esempio il rifinanziamento per circa 20 miliardi del Fondo sviluppo coesione che va in parte largamente preponderante al Mezzogiorno. O ancora il miliardo e mezzo che dovrebbe essere destinato agli investimenti per Roma in occasione del Giubileo 2025. Circa 70 miliardi dovrebbero andare per 55 ai ministeri e 15 alle amministrazioni locali.

Fra i ministeri, la parte del leone la fa, ancora una volta, il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims).

Un tweet del ministro Enrico Giovannini ha spiegato che 32 miliardi andranno a opere infrastrutturali di competenza del suo ministero. L’obiettivo - come aveva detto il ministro all’assemblea dei costruttori dell’Ance - è soprattutto quello di definire una linea di continuità degli investimenti anche dopo il 2026, anno conclusivo del Recovery Plan: a questa finalità andranno due terzi della quota destinata al Mims, circa 21 miliardi dei 32.

Ma questa attenzione al dopo-2026 non esclude che si guardi anche al prossimo quinquennio, soprattutto per tappare eventuali buchi lasciati dal Pnrr: in effetti circa 11 miliardi sono appostati dal 2022 al 2026.

Per quanto riguarda gli interventi prioritari, lo stesso Giovannini ma anche il presidente del Consiglio in conferenza stampa hanno sottolineato l’avvio del progetto per il corridoio Adriatico, con forti investimenti ferroviari soprattutto nel settore delle merci. Giovannini ha ottenuto anche il riconoscimento in sede Ue di questo corridoio all’interno dei corridoi Ten-T.

Altre priorità del Mims, cui saranno destinate ampie quote dei nuovi fondi 2022-26 sono le infrastrutture stradali - che erano rimaste escluse dal Pnrr perché considerate incompatibili dall’Unione europea - e le metropolitane, che fanno segnare una forte virata verso gli investimenti delle città.

Altri capitoli di intervento li ha raccontati ancora Draghi, che ha parlato di transizione digitale e transizione ecologica, ma ha voluto particolarmente mettere l’accento sugli investimenti in edilizia scolastica, con una forte accelerazione rispetto alle tendenze attuali e con l’obiettivo di una ricucitura degli squilibri che oggi si registrano al sud rispetto al centro-nord.

Non solo. Draghi ha anche spiegato che si è chiesto «a famosi architetti» di realizzare alcuni modelli di edifici scolastici, che potranno poi essere replicati sul territorio.

«Soprattutto per i piccoli comuni - ha detto il premier - la scelta di questi interventi tipo dovrebbe consentire di facilitare gli interventi e di ridurre notevolmente i tempi di realizzazione».

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