Urbanistica

La finestra che diventa porta va sempre indicata nella Scia

Non è un intervento di edilizia libera, chiarisce il Consiglio di Stato, ma di manutenzione straordinaria

di Massimo Frontera

L'apertura di una porta finestra effettuata trasformando una finestra preesistente realizza una modifica dei prospetti ed è pertanto un intervento di manutenzione straordinaria e non di edilizia libera. Così il Consiglio di Stato, Sesta Sezione, nella recente pronuncia n.467/2022 (pubblicata il 24 gennaio) con la quale ha respinto l'appello contro la bocciatura del Tar Calabria del ricorso contro l'annullamento di una Scia presentata da una proprietaria per un intervento di ampliamento ai sensi del piano casa regionale. Nella Scia, tra le altre cose, è stato segnalato l'intervento di apertura del solaio per far posto a un ascensore interno, eseguito senza però il parere del genio civile. Varie altre cose, invece, non erano state indicate nella Scia, come la realizzazione di un nuovo bagno o la realizzazione di due porte finestre ricavate da due finestre esistenti.

Quest'ultimo intervento, si è giustificata la proprietaria, è stato considerato fra quelli riconducibili all'edilizia libera, non soggetti a Scia, in quanto la porta finestra è stata ottenuta semplicemente rimuovendo la "veletta" sotto al parapetto, realizzando pertanto «opere sostanzialmente invisibili, che non hanno determinato alcuna alterazione della sagoma o nel prospetto del fabbricato, né alcuna delle strutture portanti, concludendo che, in definitiva, non ci si trova di fronte ad una ristrutturazione edilizia "pesante"». Di tutt'altro parere i giudici, in quanto la trasformazione di finestre in porte-finestre, «comportando una modifica dei prospetti, è sussumibile tra gli interventi di manutenzione straordinaria».

Anche l'installazione dell'ascensore con conseguenze bucatura del solaio, segnalato nella Scia, è stato contestato dal comune in quanto realizzato in assenza del parere del Genio Civile. La proprietaria si è difesa sostenendo che l'ascensore interno, finalizzato ad abbattere barriere architettoniche, rientrerebbe tra gli interventi di edilizia libera; e che il parere del Genio civile non sarebbe necessario in quanto realizzato in linea con le norme regionali: contenendo cioè la bucatura entro un mq e non intaccando le nervature del solaio, e dunque le travi portanti la soletta. Anche in questo caso, i giudici fanno un po' di ordine: le norme regionali (bucatura solaio) e nazionali (barriere architettoniche) citate a sostegno della tesi della proprietaria vanno raccordate con le norme in zona sismica; e comunque non esonerano dal preventivo parere del Servizio tecnico regionale in materia antisismica se il vano del solaio, ancorché contenuto entro il mq e senza intaccare le nervature, è realizzato per alloggiare il vano ascensore.

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