Fisco e contabilità

Comuni in trincea contro il rischio taglio ai fondi del Recovery

Inviate le schede descrittive per avviare la valutazione sull’ammissibilità dei piani

di Manuela errone e Gianni Trovati

Mentre prosegue il complicato cantiere della rimodulazione del Pnrr, sembra fare un deciso passo avanti il RepowerEu. Ieri il ministro Raffaele Fitto ha reso noto di aver trasmesso il 18 maggio alla Commissione europea le «schede descrittive» del nuovo capitolo del Pnrr perché sia verificata «l’ammissibilità degli interventi». Invio confermato anche dal Commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che ha riconosciuto il progresso: «È già un pezzo».

Le proposte italiane sono suddivise in due tronconi: da un lato i grandi progetti infrastrutturali per l’autonomia energetica di cui sono capofila le partecipate pubbliche (Eni, Enel, Snam e Terna), dall’altro lato gli incentivi da destinare a imprese e famiglie. Tra le iniziative elaborate in vista del negoziato con Bruxelles ci sono gli impianti promossi da Eni per la cattura dell’anidride carbonica per ridurre le emissioni climalteranti, la realizzazione della linea adriatica per il metano da parte di Snam, nuovi investimenti sulle reti di Enel e di Terna, con quest’ultima che punta a far rientrare il progetto sul Tyrrhenian Link, il collegamento triterminale tra Campania, Sicilia e Sardegna.

Nel campo del Pnrr, invece, la relazione semestrale sullo stato di attuazione presentata mercoledì in cabina di regia ha agitato parecchio i sindaci, nella parte in cui evidenzia i rischi di «polverizzazione» degli interventi ed enfatizza le difficoltà attuative mostrate dagli enti locali. Passaggi che mettono nero su bianco i timori già presenti da settimane degli amministratori locali di un taglio dei “loro” fondi per dirottarli ad altri interventi.

Per spegnere la tensione sul nascere, Fitto ha incontrato ieri all’ora di pranzo il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. «Portiamo avanti una proficua collaborazione con i Comuni, uno dei principali soggetti attuatori», ha sottolineato il ministro. Un riconoscimento “distensivo”, accompagnato dall’impegno di Fitto a un confronto con il Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, per risolvere le difficoltà operative del sistema Regis ancora lamentate dai Comuni.

Ma è soltanto il primo tempo di una partita destinata a rappresentare uno degli ostacoli politici e tecnici più complessi sulla via della riscrittura del Pnrr. Nelle prossime ore saranno elaborate le integrazioni e i correttivi alla relazione che il Governo ha intenzione di trasmettere al Parlamento entro lunedì. Ad allarmare i sindaci sono una serie di considerazioni che nel testo finito ieri sul tavolo della cabina di regia puntano a mettere in luce l’affanno delle amministrazioni locali di fronte alla mole di investimenti previsti dal Piano e lo scarso impatto macroeconomico prodotto dalla frammentazione delle misure.

Sotto osservazione sono finite soprattutto le cosiddette “piccole opere” che erano già inserite nella programmazione nazionale e sono confluite nel Pnrr per una decisione assunta dal Governo Draghi e, spiegano dai Comuni, mai chiesta dai sindaci. Più di una critica, poi, si è appuntata sul confronto con le performance di spesa degli ultimi anni che secondo i tecnici del Governo indicherebbero l’impossibilità di realizzare il balzo nei ritmi di spesa imposto dal Piano.

Non sono solo i sindaci, comunque, ad aver assunto una posizione di allerta nei confronti di una rimodulazione che inevitabilmente passerà dallo stralcio di progetti e fondi da destinare agli obiettivi rivisti. È questo lo snodo politico che sta allungando i tempi della revisione del Piano.

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