Urbanistica

Al via (con un po' di ritardo) il programma di edilizia finanziato nel 1978 con fondi Gescal

Pubblicato il Dm Mims-Mef che assegna 219 milioni a 17 regioni per 44 interventi. Ok anche al Dm Campania

di Massimo Frontera

È arrivato, alla fine, il decreto Infrastrutture-Economia che "mette a terra" oltre 219 milioni di euro dei fondi Gescal assegnati a 17 Regioni (esattamente 219.194.640,15 euro) nel lontano 1978. Fondi che - è sempre opportuno ricordare - attendono di essere spesi da quella data per realizzare «programmi sperimentali di edilizia residenziale pubblica». Dopo che il precedente governo aveva recuperato queste risorse Cipe (250 milioni in totale) e dopo che a dicembre scorso la conferenza delle Regioni ha dato l'intesa allo schema di decreto Mef-Infrastrutture (ancora firmato Gualtieri-De Micheli), il ministero ha pubblicato il provvedimento interministeriale (n.193) - ora firmato da Enrico Giovannini (a fine marzo) e da Daniele Franco (a fine aprile) - che approva definitivamente gli interventi e i relativi soggetti ammessi a finanziamento, aprendo dunque la strada ai cantieri.

Il provvedimento elenca 44 interventi in 33 città in un apposito allegato. Non sono considerate nel programma le province autonome di Trento e Bolzano. Sono state escluse Campania e Umbria perché ritardatarie oltre misura. Tuttavia, per la regione Campania, i due ministeri hanno già firmato un decreto apposito (si tratta del n.244 del 3 giugno scorso) che approva tre interventi per quasi 21,5 milioni di euro. Anche questo provvedimento è stato bollinato e pubblicato sul sito del ministero delle Infrastrutture. Le risorse sono state assegnate a Piemonte (21 mln), Valle D'Aosta (450mila euro), Lombardia (47,74 mln), Veneto (16 mln), Friuli Venezia Giulia (5,8 mln), Liguria (7,5 mln), Emilia Romagna (20,88 mln), Toscana (17 mln), Marche (4,88 mln), Lazio (21,4 mln), Abruzzo (3,26 mln), Molise (617 mila), Puglia (14 mln), Basilicata (2,43 mln), Calabria (7,43 mln), Sicilia (22,55 mln) e Sardegna (5,83 mln).

Il decreto porta la data del 3 maggio ed è stato pubblicato il 14 giugno sul sito del ministero (con il bollino della Ragioneria) ma l'avviso dell'avvenuta pubblicazione è uscito in Gazzetta solo il 5 luglio. «L'avvennuta pubblicazione in Gazzetta del decreto», si legge nel provvedimento, fa scattare il cronoprogramma: entro 90 i soggetti attuatori il Cup a regione e ai due ministeri (Direzione generale per l'edilizia statale e abitativa e gli interventi speciali del Mism e Ragioneria generale del Mef). Entro 240 giorni (360 in caso di concorso di progettazione), le regioni informano i ministeri su: modalità e tempi attuativi degli interventi desunti dal progetto di fattibilità tecnica ed economica approvato; data di avvio delle procedure di gara per l'affidamento dei lavori; quadro temporale di trasferimento delle risorse statali. Le risorse potranno essere utilizzate anche per pagare le demolizioni, in caso di sostituzione edilizia. Agli interventi si applicano le più recenti norme sulla prestazione energetica degli edifici (classe A1 per interventi di recupero e riuso, e classe A4 per interventi di sostituzione edilizia, demolizione e ricostruzione, nonché di nuova costruzione). I progetti definitivi sono approvati dal comune o dall'Iacp/Azienda casa.

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