Fisco e contabilità

Via libera dal Cdm al decreto che taglia le infrazioni con la Ue

Tra le otto procedure che si punta a chiudere, tre riguardano il PM10. Obiettivo superare i rilievi sul tempo determinato dei volontari dei Vigili del fuoco e sul rilascio dei passaporti

di Manuela Perrone

Agevolare la chiusura di otto procedure pendenti di infrazione e di sette casi di pre-infrazione, adeguare l’ordinamento nazionale a quattro regolamenti e una direttiva e facilitare la risoluzione di un caso di aiuto di Stato. È questa la portata del decreto legge “salva-infrazioni” approvato ieri dal Consiglio dei ministri e anticipato su Nt+ Enti locali & edilizia, che punta ad alleggerire il carico di 83 procedure che gravano sull’Italia (contro la media europea di 66) e a evitare il rischio di sanzioni. «Inauguriamo un approccio nuovo con la Commissione europea per ridurre il contenzioso, grazie a un lavoro di concerto con tutti i ministeri coinvolti», ha spiegato al termine del Cdm il ministro per le Politiche europee, Raffaele Fitto. Che, sollecitato sull’assenza di misure per risolvere la questione balneari, ha parlato di «lavoro in corso» assicurando che sarà seguito lo stesso «percorso» di confronto con i dicasteri e con Bruxelles.

Tra le otto procedure che si punta a chiudere ci sono le tre legate al superamento dei valori limite fissati per il PM10 (2014/2147, 2015/2043 e 2020/2299). Il Dl stabilisce l’attuazione del Protocollo di Torino, introducendo nel Codice della strada un nuovo sistema di regolamentazione della velocità sulle strade extraurbane e sui tratti che attraversano i centri abitati: le Regioni potranno fissare i limiti, sentiti i prefetti. E i Comuni potranno decidere un tempo di permanenza massimo all’interno delle Ztl. Sull’agevolazione prima casa (procedura 2014/4075), si prevede che sarà riconosciuta anche a chi risiede all’estero per lavoro ma è stato in Italia per almeno cinque anni, e in materia di revisioni legali di conti annuali e consolidati (2021/2170) si affida alla Consob la facoltà di «trasmettere alle autorità competenti di un Paese terzo carte di lavoro o altri documenti detenuti da legali o imprese di revisione contabile e relazioni su ispezioni o indagini».

Il decreto legge interviene inoltre sul diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale e in quello di esecuzione del mandato di arresto europeo (2021/2075), chiarendo che quando risulta necessario a salvaguardare l’interesse del minore, al posto dell’esercente la potestà genitoriale «è informata altra persona idonea maggiorenne» dell’arresto o del fermo. Altri interventi sono previsti per superare le obiezioni contenute nella procedura 2014/4231 sul lavoro a tempo determinato del personale volontario dei Vigili del fuoco (per il Corpo sono autorizzate 550 assunzioni) e in materia di computo del pre-ruolo dei docenti (si veda l’articolo a fianco), nonché per il riconoscimento dell’anzianità di servizio al comparto Afam assunto a termine.

Ancora, si pone rimedio alle contestazioni della Commissione (procedura 2018/2044) per la mancata adozione del Piano d’azione per il radon e si limita il divieto di pubblicità sanitaria per strutture private e professionisti ai soli casi della promozione di offerte che possano favorire il ricorso improprio a trattamenti. Marcia indietro, invece sul divieto di aromi nei prodotti del tabacco riscaldato: la norma è saltata nel testo finale.

Il testo recepisce infine i rilievi di Bruxelles sul meccanismo di interrompibilità elettrico gestito da Terna e parte del sistema di difesa nazionale (il caso di aiuto di Stato). E facilita la chiusura della procedura di pre-infrazione in relazione alla garanzia dei depositi bancari: nel corso dell’amministrazione straordinaria, la Banca d’Italia ha cinque giorni per valutare l’indisponibilità dei conti da rimborsare ai clienti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©