Urbanistica

Superbonus, avviati 11mila interventi: 10mila ville e case unifamiliari. Solo mille condomìni

I dati comunicati dall'Enea in audizione alla Camera. Investimenti per 1,2 miliardi: «Vigilare sui prezzi, il caro-materiali può sabotare il 110%»

di Mauro Salerno

Dopo la falsa partenza del 2020 il Superbonus del 110% prova a rimettersi in pista con un rilancio degli interventi avviati in concreto. Nessuno ha mai messo in dubbio l'interesse che il maxi-incentivo desta nelle fantasie degli italiani che sognano di rimettersi la casa a nuovo lasciando il conto nelle mani del Fisco, ma finora l'eccesso di burocrazia messo a guardia del prevedibile assalto al bonus e del conseguente prosciugamento delle casse pubbliche sembrava aver avuto la meglio. Ora il gap tra l'appeal del 110% e i cantieri davvero avviati con la benedizione delle agenzie fiscali sembra essere indirizzato a ridursi.

A dare il segnale sono i dati comunicati a mezza bocca dai vertici dell'Enea ascoltati ieri in audizione dalle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. Pressati dalle richieste dei deputati, intenzionati a saperne di più sull'effettiva applicazione degli incentivi in modo da potersi basare su dati concreti per decidere sulla proroga, i dirigenti dell'istituto ambientale che svolge funzioni di tipo tecnico nell'ambito del superbonus, ha comunicato che gli interventi finora avviati sono «circa 12mila» per un totale di 1,2 miliardi di investimenti. Un dato cumulativo, annunciato inizialmente senza altri dettagli alle Camere, con la riserva di fornire ulteriori informazioni scritte in futuro. «In questo numero - hanno spiegato i dirigenti Enea presenti in audizione - sono inclusi tutti i tipi di intervento da quelli avviati che hanno raggiunto il 30 del Sal, a quelli più avanti fino a quelli conclusi». Per avere un confronto basta ricordare che a gennaio i dati comunicati dall'Enea erano di 3.100 interventi per circa 340 milioni di crediti d'imposta prenotati.

Negli ultimi tre mesi il dato risulta dunque quadruplicato sia per numero di richieste che per valore degli invstimenti messi in campo. Segno di un interesse che però risente ancora della difficoltà di coinvolgere i grandi interventi attraverso i condomìni. «In termini numerici per la maggior parte questi interventi si riferiscono a case unifamiliari - hanno spiegato dall'Enea -. Gli interventi più gettonati sono peraltro di piccolo cabotaggio e riguardano l'installazione di pannelli fotovoltaici o sostituzione di impianti». Per questo, gli interventi sugli interi edifici,«per quanto minoritari in numero, considerati in valore, riescono ad avvicinarsi ai dati raggiunti dalle case unifamiliari», hanno precisato i dirigenti Enea in audizione.

Grazie ai dettagli arrivati dopo l'audizione e resi noti dalla presidente della commissione Ambiente Alessia Rotta, si è poi scoperto che gli interventi avviati sono meno dei 12mila comunicati all'inizio. Sono anzi «quasi 11mila» e di questi solo mille riguardano edifici condominiali, mentre circa 6mila sono stati gli interventi su edifici unifamiliari e circa 4mila su unità immobiliari indipendenti. Quanto agli Iacp risultano coinvolti solo in 180 casi,.

Solo in piccola parte il superbonus del 110% è finora riuscito a coinvolgere i condomìni: un paradosso visto che il maxi-incentivo è nato proprio per accendere l'interesse agli interventi sugli interi edifici superando la frammentazione legata al bonus sulle ristrutturazioni del 50% e dell'ecobonus del 65 per cento. Misure di successo, ma che non hanno mai sfondato sul fronte degli interventi complessi sui fabbricati pluri-familiari, proprio perchè, nonostante le agevolazioni, rimaneva una parte di spesa a carico dei singoli proprietari. Una condizione che che il superbonus 110% punta a superare, ma la zavorra di adempimenti, garanzie, asseverazioni e conformità urbanistiche richiesti a privati, imprese e professionisti rischia di vanificare l'obiettivo. «Il numero di interventi comunicati dall'Enea - ha subito commentato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa - conferma la necessità di prolungare, semplificare e migliorare una misura di cui c'è bisogno soprattutto in condominio».

Il Veneto è la Regione con il più alto numero di interventi: 1.430. Seguita dalla Lombardia con 1.415 interventi e dall'Emilia Romagna con 1.008 interventi. «Come ci ha raccontato la stessa Enea in audizione ieri presso le commissioni congiunte Ambiente e Attività produttive - ha sottolineato Rotta - c'è stato un forte aumento degli interventi nelle ultime settimane e questo deve essere uno stimolo a consentirne un pieno utilizzo. Centrale, al riguardo, la certezza del diritto e la semplificazione delle norme di accesso per garantire la necessaria concessione di credito bancario».

Al rischio-burocrazia ora si aggiunge il problema legato ai rincari dei materiali da costruzione, con un pesante impatto sull'apertura dei cantieri. Alle denunce arrivate nelle settimane score dalle imprese, si aggiunge ora l'allarme dell'Enea. «Bisogna fare al meccanismo dei prezzi - ha sottolineato il presidente Federico Testa, nel corso dell'audizione - . Il prezzo di un noleggio dei ponteggi è raddoppiato negli ultimi tre mesi e anche i prezzi delle materie prime necessarie per realizzare opere di efficientamento energetico stanno salendo tanto che ci sono imprese che fanno preventivi con scadenza a 10 giorni». Vigilare sui prezzi delle filiere legate all'agevolazione fiscale è, per Testa, necessario, perché la speculazione sui prezzi «potrebbe sabotare la misura».

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