Imprese

Salini: «Per i lavori Pnrr mancano 100mila persone. Tempi stretti per i contratti»

L'ad di Webuild: dobbiamo passare da una spesa di 1,9 miliardi l'anno a 15 miliardi

di Vera Viola

«Abbiamo gravi carenze di infrastrutture, ma come realizzarle se mancano 100mila persone di cui 26mila specializzate?». Pietro Salini, ad di Webuild, è intervenuto ieri al 36° Convegno dei Giovani di Confindustria che si è svolto a Napoli e si chiude oggi. E dal palco della Stazione Marittima ha indicato prospettive di ripresa ma anche ritardi e carenze da recuperare. «Dovremo spendere 15 miliardi l'anno, mentre ne abbiamo spesi 1,9 nel 2019. Ma intanto la lunga pausa del Covid ha distrutto un sistema che ora va ricostruito tutto», dice l'ad del grande gruppo delle costruzioni. Ci si interroga su come portare avanti i progetti e rispettare i tempi.

«Dovremo fermare la fuga dei giovani all'estero. E sarà difficile: questo piano di investimento in infrastrutture, ricordiamolo, lo stanno facendo tutti i Paesi d'Europa. Sarà inevitabile trovarsi a fare i conti con la carenza di manodopera», osserva Pietro Salini. L'ad di Webuild propone il nuovo modello di filiera sperimentato dal gruppo che dirige. «Webuild lavora con altre 7.500 imprese in Italia – dice –, opera in una logica di filiera. Ciò dimostra come stia evolvendo un settore che finora non aveva avuto rilevanti cambiamenti. Insomma, dobbiamo capire che questo segmento produttivo si deve riorganizzare. La Filiera, con una azienda leader, a mio parere, è uno strumento per poter realizzare il Pnrr». La tabella di marcia è fitta. E l'Italia non ha certezza di farcela a spendere le risorse del Pnrr nei tempi dettati da Bruxelles.

«Abbiamo opere infrastrutturali per 23 miliardi da finanziare con il Pnrr – aggiunge Salini – e i contratti del Pnrr devono essere chiusi entro la fine del 2022». «Serve un'alleanza trasversale pubblico-privato, un impegno congiunto, affinché i nuovi investimenti si traducano subito in nuova occupazione di qualità e duratura nel tempo».E c'è altro: formazione professionale e sicurezza sul lavoro sono temi che occorre gestire con priorità ed urgenza, per l'imprenditore, «se vogliamo garantire gli obiettivi di crescita accelerata previsti dal Pnrr e dai piani di ripresa collegati.». «Serve - aggiunge - favorire una cultura diffusa della sicurezza sul lavoro, affinché le accelerazioni richieste nella realizzazione delle opere siano garantite da processi esecutivi in totale sicurezza per i lavoratori di tutta la filiera».

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