Fisco e contabilità

Piao, indennità, assunzioni, certificati Covid, tutte le novità del Milleproroghe per gli enti locali

Oggi si chiude con oltre 160 modifiche ma è ancora attesa per i balneari. Niente rinvii extra sul Superbonus delle villette

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Questa volta il Parlamento riscrive il Milleproroghe. Tra emendamenti del Governo e correttivi presentati dai partiti, il decreto di fine anno oggi dovrebbe chiudere al Senato con oltre 160 modifiche. Un pacchetto di interventi su cui i tecnici del Mef e dei Rapporti con il Parlamento hanno lavorato di cesello per evitare le incomprensioni della prima legge di Bilancio targata Meloni. In alcuni casi lo stesso Governo ha deciso di non forzare la mano e così, ad esempio, ha ritirato gli emendamenti sia sulla stretta alle plusvalenze false nel calcio, che il ministro dell’Economia Giorgetti è comunque pronto a ripresentare nel primo provvedimento utile, sia la deroga alla legge Madia che avrebbe consentito permesso di aggirare l’obbligo di gratuità e il limite annuale per gli incarichi di vertice ai pensionati attribuiti da organi costituzionali. Fdi rinuncia invece alla proroga ulteriore del Superbonus per le villette.

Dopo un lungo lavoro di rifinitura, le commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato sono arrivate ieri ai primi voti. Sulla concorrenza manca ancora la soluzione per i balneari, ma il governo si prende tempo fino al 27 dicembre per attuare le norme sulle rinnovabili. Sei mesi in più anche per completare l’attuazione del Family Act. Via libera alla proroga, fino al 31 dicembre, dei dehors senza autorizzazioni per bar e ristoranti: novità accolta con favore dalla Fipe, che chiede di rendere strutturale la semplificazione.

Per aiutare i giovani in cerca di casa, slitta dal 31 marzo al 30 giugno il termine per presentare le domande di accesso alle garanzie statali sui mutui prima casa.

Novità in arrivo anche per la sanità con il recupero delle liste d’attesa per il 2023 e lo stanziamento di 50 milioni complessivi (10 milioni all’anno dal 2023 al 2027) per finanziare il piano oncologico nazionale. Si allungano poi i termini per stabilizzare i precari del servizio sanitario nazionale e per assumere a tempo determinato operatori e medici anche specializzandi. È da vedere se ci sarà ancora qualche margine per poter rateizzare le somme che dovranno essere restituite dalle imprese sanitarie dopo aver sforato il payback sanitario (l’emendamento del governo al momento sposta il termine di pagamento al 30 aprile) e se entrerà o meno il pensionamento dei medici a 72 anni come chiede ancora la Lega.

Per le imprese arriva un rinvio degli obblighi di trasparenza per l’indicazione in bilancio degli aiuti di Stato.

Molti i correttivi sul tavolo per gli enti locali. Viene chiarito, prima di tutto, che il contributo statale per l’aumento delle indennità di sindaci e amministratori spetta anche agli enti che in passato hanno deliberato la rinuncia totale o parziale alla misura massima dei compensi. Si apre poi una finestra fino al 15 marzo per evitare le sanzioni che tagliano i fondi quando l’ente non ha trasmesso in tempo la certificazione Covid. Si allunga fino al 31 marzo la possibilità di inquadrare in ruolo in via straordinaria il personale in comando o distacco.

Arriva poi la proroga al 31 marzo dei termini per l’adozione del Piao e il chiarimento, atteso dagli enti locali, sulla possibilità di procedere con le assunzioni anche prima del Piao aggiornando la sottosezione dedicata ai fabbisogni di personale. Al 31 marzo slittano anche i termini per gli interventi sulle piccole opere in scadenza nel 2022.

Per le regioni al voto quest’anno ci sarà tempo fino al 31 marzo per decidere le eventuali maggiorazioni sull’addizionale Irpef.

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