Fisco e contabilità

Oggi il via della Camera ai fondi per il Dl Aiuti ter - Le Regioni: surplus da gettito per abbattere le bollette

Potrebbe tenersi già nel tardo pomeriggio di oggi il Consiglio dei ministri che darà il via libera

di Barbara Fiammeri

Potrebbe tenersi già nel tardo pomeriggio di oggi il Consiglio dei ministri che darà il via libera al nuovo Decreto Aiuti (il ter) per fronteggiare il caro energia. Mario Draghi attende l’approvazione definitiva alla Camera della Relazione del Mef sullo scostamento, che libera i 6,2 miliardi di extragettito a cui si sommeranno i ricavi ricontabilizzati degli extraprofitti delle società energetiche per un volume di risorse che alla fine dovrebbe aggirarsi attorno ai 13 miliardi euro.

Il pacchetto, oltre alla proroga dei crediti d’imposta, che potrebbe essere estesa ad ulteriori categorie di imprese, interverrà aumentando il tetto Isee da 12 a 15mila euro per usufruire dello sconto in bolletta destinato alle famiglie in condizioni di disagio economico e fisico. Inoltre, tra gli interventi che entreranno nel provvedimento molto probabilmente ci sarà anche la cig scontata. Ma non è da escludere che il governo inserisca nel decreto anche una norma per allentare la pressione sulle imprese garantendo un prezzo del gas calmierato anzitutto alle energivore. Una scelta particolarmente attesa vista la gravissima situazione in cui versano molti settori produttivi.

A rilanciarla ieri sono state anche le Regioni che in prima battuta chiedono di destinare «tutto il surplus derivante dal gettito all’abbattimento del costo delle bollette già emesse». La Conferenza dei Governatori, in un documento consegnato al Governo, fa esplicito riferimento anche al possibile ricorso allo «scostamento di bilancio» per poter tagliare l’80% degli extra costi sostenuti da imprese (indifferentemente se energivore e non) e famiglie rispetto ai costi medi dell’anno precedente e invita l’esecutivo a favorire gli investimenti per la ricerca sul «nucleare pulito». Interventi che però certamente sono al di fuori della portata del decreto che oggi sarà sul tavolo di Palazzo Chigi.

Le Regioni chiedono a questo proposito che nel provvedimento si intervenga con un più «spinto credito d’imposta» almeno fino alla fine dell’anno; il congelamento degli effetti sulla contabilità societaria che derivano dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime; l’estensione della rateizzazione delle bollette e il cosiddetto disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’energia elettrica.

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